C’è chi chiede le ronde e chi vuol fare un comitato di cittadini. Il protocollo Mille occhi sulla città, firmato a ottobre dal prefetto di Chieti, Fulvio Rocco de Marinis, insieme ai sindaci delle città più grandi e ai comandanti provinciali delle forze dell’ordine, ammette implicitamente che ormai ladri, rapinatori e scippatori sono in numero sproporzionato rispetto ai tutori dell’ordine, che pure “fanno tutto il possibile”, commenta il commerciante più derubato del Vastese (e forse anche dell’intero Abruzzo), Aureliano Masciulli.
E’ lui il proprietario dell’area di servizio Il Girasole, sulla Trignina, in territorio di Dogliola. Nel suo bar-tabaccheria i ladri hanno rubato 14 volte, 4 dall’inizio del 2012. Ogni tre mesi ricomincia da zero. Se si sommano i valori della refurtiva e l’entità del danno perpetrato da ladri che agiscono con violenza, sfondando con le pompe idrauliche porte e cancelli, ci ha rimesso ben oltre i 100mila euro.
Esasperato, Masciulli ora annuncia che “sto per lanciare un comitato civico per la sicurezza. Dobbiamo mettere insieme le nostre forze. Fare squadra. Siamo gli ultimi baluardi di legalità. Tutti insieme”, commercianti, forze dell’ordine e cittadini, “a Vasto, San Salvo e Lanciano. Altrimenti quella contro la criminalità è una guerra persa”.
Mille occhi sulla città prevede che siano gli istituti di vigilanza privata a dare una mano alle forze dell’ordine. Nei loro giri d’ispezione delle attività commerciali e nella sorveglianza di singole strutture che sono chiamati a proteggere nelle pericolose ore notturne, i metronotte dovranno fungere anche da sorveglianti della sicurezza pubblica, segnalando a polizia e carabinieri i ladri che approfittano del sonno per svaligiare gli appartamenti, rubare le auto. E distruggere intere attività commerciali, come è accaduto sabato alle tabaccherie di Dogliola e Vasto, dove davanti alla proprietaria della stazione di servizio di località Zimarino, sulla statale 16, si è presentata una scena di devastazione. In entrambi i casi, potrebbe essere stata la medesima banda del buco, coi volti coperti dalle bandane, a sfondare porte e muri e arraffare tutto quanto potesse avere valore commerciale sul mercato nero della ricettazione.
E se da tempo chiede i cosiddetti volontari della sicurezza (che, comunemente, vengono definite ronde notturne di cittadini), il centrodestra ora aggiunge altre richieste: accelerare sul progetto di videosorveglianza (su cui, dopo anni, la maggioranza di centrosinistra sembra aver trovato un accordo), censire gli stranieri presenti in città e, in particolar modo, quelli residenti in un centro storico sempre più infido, monitorare i negozi compro oro per capire se esistono clienti che rivendono agli ignari commercianti merce rubata.
Sempre più cittadini hanno un’arma in casa. Non sempre regolarmente dichiarata. Nel 2008 la polizia eseguì un censimento e scoprì che i vastesi detenevano oltre 1200 armi non dichiarate. Più o meno, una pistola o un fucile illegali ogni 35 abitanti.
Centro storico – Contro le critiche del centrodestra al Piano Cervellati per il recupero del centro storico di Vasto interviene l’ingegner Paolo Marino, uno dei professionisti che hanno fatto parte del pool di esperti da cui l’urbanista bolognese Pier Luigi Cervellati si è fatto affiancare nel redigere l’importante documento: “Il Piano di Recupero del Centro Storico già contiene alcune delle misure proposte. Prevede infatti, allo scopo di favorire l’insediamento di nuovi abitanti, la possibilità di azzerare gli oneri di urbanizzazione per le nuove unità immobiliari destinate esclusivamente all’uso residenziale. Prevede inoltre, per la maggior parte dei fabbricati (ovviamente non per Palazzo D’Avalos!), forme di premialità volumetrica: in particolare il modesto rialzamento dei solai di copertura per favorire la formazione di vani sottotetto senza la modifica del profilo della copertura; la possibilità di sopraelevare di un piano le unità edilizie ad un solo piano; ammette inoltre, a certe condizioni, aumenti volumetrici, come rilevabile anche da una attenta lettura delle controdeduzioni alle osservazioni che i proprietari hanno mosso al Piano. Tutto ciò va valutato tenendo conto che si tratta della città storica che rappresenta la nostra identità e che in genere queste parti di città sono fatte salve anche da quei provvedimenti cosiddetti di sviluppo (es. Piano Casa) che prevedono premialità lineari” di cubatura. Provvedimenti che per altro non sono mai decollati anche in conseguenza della nuova zonizzazione sismica che rende “complicato” e quindi costoso l’intervento sugli edifici esistenti.
Il Piano – sottolinea Marino – prevede inoltre un primo studio sulla mobilità che delinea alcune misure indirizzate a facilitare il parcheggio dei residenti all’interno del perimetro del centro storico (istituzione di Zone a traffico limitate con vincolo di Zone Residenziali, posti auto su carreggiata o area pubblica in concessione a residenti e titolari di attività economiche).
Del resto il Piano non poteva prevedere gli altri tipi di intervento richiesti (contributi economici, vigilanza privata, videosorveglianza ecc.). Interventi che sono certamente auspicabili e potrebbero contribuire alla finalità del Piano, e cioè quella di favorire un rientro degli abitanti nel centro storico, e che potrebbero implementarsi con la redazione di un documento che regoli l’installazione di strutture leggere rimovibili per le attività di ristoro e ritrovo”.