Proveniva da Vasto il capitano della motonave Persia, su cui era imbarcata una parte dei legionari che combatterono nell’Impresa di Fiume, voluta e capitanata da Gabriele D’Annunzio.
Il comandante della nave era Vincenzo Russo, ufficiale della Marina militare e padre del noto avvocato Vittorio Emanuele Russo. E’ stato proprio il professionista vastese a rivelarlo ieri mattina, a margine della conferenza stampa in cui si è aperta ufficialmente a Palazzo Mattioli la mostra D’Annunzio e Fiume a novant’anni dal Natale di sangue, organizzata da Giovani in movimento, l’associazione che raggruppa in città i movimenti giovanili di centrodestra.
Alla presentazione ufficiale dell’esposizione erano presenti Mario Dirocca, presidente del comitato di Pescara dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, lo storico Antonio Fares, l’esule di Pola Icilio De Giovanni e Marco di Michele Marisi, responsabile di Giovani in movimento.
Fino al 13 dicembre nella saletta al piano terra di Palazzo Mattioli rimarranno esposti dei banner che riproducono foto e documenti dell’epoca, ma anche tutti i nomi dei legionari abruzzesi che seguirono D’Annunzio.
L’Impresa di Fiume guidata da D’Annunzio – Era il 12 settembre del 1919, quando il Vate di Pescara, dopo aver guidato 2600 ribelli del Regio Esercito da Ronchi (Gorizia) fino a Fiume, proclamò l’annessione della città all’Italia. Un’azione terminata l’anno seguente con il Natale di sangue in cui l’esercito italiano procedette allo sgombero dei legionari dalla città che, per effetto del trattato di Rapallo del 12 novembre 1920, era divenuta Stato libero di Fiume.
I legionari vastesi – Felice Cappellani, Carmine Reali e Michele Vennitti erano i legionari di Vasto. C’erano anche Palmiro Falasca di Schiavi d’Abruzzo, Nicola Menna di Scerni e Francesco Savini di San Salvo. Vincenzo Russo era il comandante della nave Persia.
La mostra – “La mostra si intitola Natale di sangue per il periodo in cui si verificarono i fatti e perché fu una battaglia fratricida tra italiani. Un massacro che si poteva evitare perché l’Impresa andava incontro alla popolazione fiumana, che a stragrande maggioranza aveva scelto con un plebiscito l’annessione all’Italia. All’epoca, 350mila giuliano-dalmati lasciarono case e familiari pur di rimanere italiani”, ricorda Fares.
“Questa iniziativa è finalizzata a rompere l’assordante silenzio attorno a quei fatti di sangue”, commenta di Michele Marisi. “Sarebbe stato meglio se fosse stata promossa dalle istituzioni e, in particolare, dalla scuola. La crisi della nostra democrazia deriva dalla mancanza di un mito fondante. E’ utile commemorare una vicenda nazionale e anche abruzzese, visto che il comandante era Gabriele D’Annunzio. Abbiamo scelto Vasto per commemorare i legionari vastesi”.
Foto – A Vasto la mostra sull’Impresa di Fiume
Inaugurata a Palazzo Mattioli la mostra sull’Impresa di Fiume a 92 anni dal “Natale di sangue”.