La Vastese non tira, è innegabile, dopo due anni senza squadra, varie polemiche, la telenovela sul cambio di denominazione, ci si aspettava qualcosa di più, l’amore tra la squadra e la città non è sbocciato. Perchè? Si dice che la Promozione non attragga, che il Pescara sia seguito anche dai vastesi che preferiscono l’Adriatico all’Aragona, che la pay tv invogli a rimanere a casa sul divano, che i politici in società non convincano e che faccia troppo freddo, le risposte sono solitamente queste. Il 6 agosto, quando il pallone è tornato allo stadio, nel primo giorno di preparazione, qualche segnale era già arrivato, tre persone a vedere l’allenamento, decisamente poche anche nel pieno dell’estate, dopo due anni di vuoto e tante lamentele.
“Non si poteva certo ripartire dalla C e non è che l’Eccellenza sia più spettacolare”, dicono i dirigenti, ma gran parte della città, nonostante i prezzi popolari, è distaccata, anche se poi si informa. In casa e in trasferta ci sono i soliti fedelissimi a cui va dato merito di non aver mai mollato nonostante tutto e nonostante gli appelli rimasti inascoltati. La squadra è partita tardi e con delle difficoltà, poteva essere un’altra scusante, ma la società ha fatto tutto il possibile, sono arrivati giocatori importanti, Marconato è stato il botto di mercato, Aquino il bomber che serviva, altri ne arriveranno, forse non ammazzeranno il campionato, ma è improbabile che non lo vincano.
Alcuni tifosi, dopo due fallimenti in pochi anni (tre per i più grandi), non sopporterebbero un’altra delusione e non si avvicinano per non soffrire ancora, come se fossero certi che qualcosa di negativo possa accadere di nuovo, c’è poca fiducia nel futuro anche a causa della crisi che ha coinvolto tutti i settori, calcio incluso. Sarebbe interessante avere i dati di afflusso allo stadio e poterli paragonare a quelli della stagione 1997/98, l’ultima in Promozione, quando si ripartì con Anzivino in panchina. A memoria erano di più, quello era uno squadrone che non perse nemmeno una gara, ma questo non è da meno, seppur con le dovute differenze.
Forse all’epoca non erano disponibili delle alternative per vedere le altre partite, la pay tv era agli inizi, oggi è alla portata di tutti, mentre internet non esisteva. Oppure ci si fidava e si credeva di più in quella ripartenza, anche perchè per molti era la prima (la seconda per i più grandi) e si sopportava ancora, inoltre le prospettive erano superiori anche nel mondo del calcio. Adesso si nota una certa diffidenza, possibile che a Vasto il pallone non interessi più? Fino a che punto la società è disposta a continuare a queste condizioni?
Mercato. La rosa verrà rinforzata, chi di dovere è già al lavoro da tempo, nonostante le smentite di circostanza. Al gruppo, che è solido e unito, si uniranno anche nuovi fuoriquota, qualcuno potrebbe arrivare dal Vasto Marina che ha dei giovani che potrebbero fare comodo, ci si proverà, anche se va dato merito a Vecchiotti di aver reso più sicuri dei propri mezzi ragazzi come La Guardia, Di Laudo e Di Santo, oltre a Piermattei che aveva già una certa esperienza.
Vicentini è sempre infortunato e non ha uno stipendio basso, probabile che vada via, anche per risparmiare sull’ingaggio visto che gioca poco, così come Garibaldi, meglio un portiere che costi meno considerando che dovrà fare la riserva. Resta da trovare l’accordo con Aquino, il precedente vale fino a dicembre, il bomber, portato a Vasto dal ds Calvitti, si trova bene, questa è la piazza giusta per tentare il rilancio, ed è il giocatore su cui puntare per risalire, però bisognerà accontentare le sue richieste. Ha segnato 10 gol in 10 partite ed è lecito che ne abbia, uno sforzo va fatto, tagliando altrove, a patto che non sia eccessivo, ma non sono escluse sorprese, sia in attacco, dove i giocatori sembrano troppi, che negli altri reparti.
Da valutare le situazioni di Triglione, Napolitano, Vino. Allenarsi tutta la settimana e non giocare pesa, soprattutto per chi non vive questa esperienza come un lavoro e la domenica si vuole anche divertire. La scelta è difficile, tutti sono legati a questa maglia, le possibilità in zona sono Cupello, Val di Sangro, Real Tigre, qualcuno andrà.
Fusione. L’ipotesi è sempre viva, ma al momento le probabilità sono basse, anche se da qui fino alla prossima estate c’è ancora tempo per riavviare il tormentone. Le parti si sono già incontrate, ma non si è giunti a nessuna conclusione, si vocifera che Prospero voglia uscire di scena e abbia proposto un ruolo a Pino Travaglini, che non vorrebbe andare avanti da solo, ma con il supporto di altri imprenditori. Se il Vasto Marina riuscisse a salvarsi e la Vastese fosse promossa in Eccellenza sarebbe impensabile avere due squadre nella stessa categoria, si potrebbero unire le forze ed evitare ulteriori sprechi di denaro.
A quel punto potrebbe nascere un’unica realtà che come Vasto Marina, anche se il nome sarà un altro, potrebbe fare domanda di ripescaggio in Serie D, la Vastese non può avendolo fatto l’estate scorsa come San Paolo Calcio e il regolamento impedisce che avvenga due volte di seguito. Con tutti i fallimenti e le mancate iscrizioni che ci sono la serie D non è un miraggio, ma ci devono essere i fondi minimi per farla, ecco perché alla Vastese conviene anche tifare Vasto Marina.