Non potrà avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla ragazza e dai suoi familiari. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vasto nei confronti di P.S., accusato di stalking ai danni della sua ex fidanzata minorenne.
“Il provvedimento – spiega Cesare Ciammaichella, vice questore di Vasto – è stato emesso in seguito ai numerosi comportamenti persecutori che la ragazza ha dovuto subire nel corso del tempo. Minacce, percosse, insulti e pedinamenti erano all’ordine del giorno e avevano condizionato pesantemente la vita della giovane, tanto da avere un effetto destabilizzante sulla sua serenità e sul suo equilibrio psicologico. Lo stato d’ansia era tale che la vittima aveva deciso di non recarsi più a scuola e usciva di casa solo se accompagnata”.
Le indagini sono partite quando la giovane si è rivolta alla polizia che, “a seguito della denuncia della vittima, ha avviato le indagini e ricostruito tutta la faccenda, in base anche alle informazioni rese dai testimoni che, in più occasioni, avevano assistito a episodi di violenza e ai certificati dei sanitari a cui la ragazza era stata costretta a rivolgersi per le percosse ricevute e per lo stato ansioso. A conferma dei fatti, la polizia scientifica, nel corso delle indagini, ha estrapolato dal cellulare della vittima numerosi sma estremamente offensivi, minacciosi, volgari e chiaramente intimidatori”, racconta l’ufficiale di pubblica sicurezza.
Ora il gip “ha ritenuto necessaria la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi normalmente frequentati dalla vittima e dai suoi familiari. Nel caso in cui il giovane”, già noto alle forze dell’ordine, “dovesse insistere con reiterate condotte persecutorie sarà valutata l’opportunità di adottare nei suoi confronti, idonei provvedimenti con la possibile applicazione di ulteriori misure coercitive”.