“Lo Slai Cobas – rappresentato in Abruzzo e Molise dallo scrivente per il settore specifico – ha dipendenti iscritti fin dal 01/01/2011, come è dimostrato ampiamente dalle trattenute sindacali operate in buste paga dei dipendenti dalla Sangro Gestioni”. Aly Soliman, rappresentante territoriale dello Slai Cobas, replica alle accuse mosse nei suoi confronti dalla proprietà della Rsa San Vitale dopo l’episodio di lunedì scorso.
La Sangro Gestioni, attraverso la Eukedos, nuova proprietaria, ha stigmatizzato il comportamento tenuto dal sindacato. Ma Soliman non ci sta.”Sfido la società ad indicare un solo caso in cui lo scrivente abbia tentato di sfruttare o strumentalizzare una qualsivoglia situazione aziendale. Poi, a quale scopo?” Poi passa al contrattacco.
“Di chi è la colpa se i dipendenti, alla data di oggi, non ricevono il salario di ottobre? Chi ha deciso di mettere i dipendenti effettivi in ferie forzate salvo poi sostituirli con dipendenti di cooperative esterne? Che senso ha dichiarare pubblicamente Si sta operando alla messa in sicurezza della struttura, salvo poi ridurre da due a una sola le operatrici per le alzate di un intero piano, mettendo cosi a repentaglio la salute e l’integrità fisica dei lavoratori? Di chi è la colpa se venti dipendenti del San Vitale, stanchi di sentire solo chiacchiere e niente di fatto di altre sigle sindacali, hanno deciso spontaneamente di cancellarsi dalle stesse scegliendo di essere rappresentati dai Cobas?”
E’ l’evidenza di una situazione di difficoltà, con i lavoratori che chiedono certezze per il loro futuro. Lunedì scorso erano in tanti i lavoratori che hanno firmato la delega di rappresentanza alla Slai Cobas. “Da dove scaturisce tutta quella certezza del nuovo management – chiede Soliman- che lo Slai Cobas voglia fargli guerra? Come mai questo pregiudizio e discriminazione sindacale in nome e per conto del fatto di essere o meno firmatari del contratto? Cosa teme esattamente il nuovo management dall’assemblea degli iscritti Cobas?”
Il rappresentante sindacale conclude. “Tutti hanno il diritto di essere rappresentati da coloro che ritengano degni di fiducia, e il datore di lavoro deve essere al di sopra delle parti, ovvero, deve rispettare la volontà dei dipendenti e non deve avere una preferenza per un sindacato piuttosto che per un altro”.
Lancia poi una proposta. “Concludo invitando la stessa società ad un incontro con i propri dipendenti, assistiti dai loro rappresentanti, onde ascoltare le loro problematiche e lamentele, cercando nel limite del possibile di risolvere il tutto a cominciare dalla questione del ritardo degli stipendi. Solo cosi la Sangro Gestioni può recuperare il rapporto di fiducia con i propri lavoratori”.