Dopo il pontile di Vasto Marina, ora è la Loggia Amblingh il luogo dei lucchetti dell’amore.
Tutto era nato a Roma, dove centinaia e centinaia di coppie avevano deciso di giurarsi amore eterno scrivendo sulle serrature i propri nomi (o, qualche volta, solo le iniziali) e incatenandole ai pali dell’illuminazione di Ponte Milvio, il più antico della capitale. Un’usanza divenuta famosa tramite il libro di Federico Moccia e il film intitolati Tre metri sopra il cielo.
Sulla scia di quanto stava accadendo a Roma e anche a Firenze, la moda era scoppiata anche a Vasto nel 2007, quando diverse coppie, una trentina, avevano serrato i simboli del loro legame alla ringhiera del pontile.
Nella città eterna i lucchetti, per motivi di stabilità dei pali cui erano attaccati, sono stati rimossi. A Vasto sul pontile non ci sono più. Ma ne spuntano altri lungo le ringhiere della Loggia Amblingh. La scorsa estate, al momento di installare le nuove fioriere, il Comune ha fatto ritinteggiare ringhiere e pilastri: ora anche i lucchetti dell’amore sono diventati grigio scuro.