Le amministrazioni comunali possono rimuovere i comandanti della polizia municipale, purché li assegnino ad altre mansioni dirigenziali all’interno del Comune. Lo stabilisce la sentenza con cui il giudice del lavoro del Tribunale di Vasto, Stefania Izzi, ha respinto il ricorso presentato da Benedetto Del Sindaco, ex comandante dei vigili di San Salvo, ruolo che ha ricoperto dal 1993 al 2010.
Con la sua azione legale, il dirigente mirava a ottenere tre risultati: l’annullamento della delibera di nomina del successivo comandante, Silvana Paci, la reintegrazione al comando della polizia municipale, il risacimento del danno e delle differenze di stipendio.
La vicenda – Tutto inizia nel 2010 quando, il 25 giugno, l’amministrazione di centrosinistra, guidata da Gabriele Marchese, decide il cambio al vertice dei vigili urbani dopo 17 anni. Il sindaco conferisce l’incarico di responsabile dello staff polizia municipale alla romagnola Silvana Paci, che fino a quel momento ha lavorato come ispettore di polizia municipale a Rimini, dove ha prestato servizio presso il Distaccamento di Marina Centro, la zona turistica della città. Per il maggiore Benedetto Del Sindaco viene deliberato lo spostamento ad altro incarico: è il responsabile dell’appena istituito Servizio recupero crediti, contenzioso, ambiente e vigilanza. Da questi provvedimenti, “si evince – scrive il giudice nella sentenza – che tutto ciò era stato determinato da una sorta di incompatibilità ambientale, nel senso che si era verificato uno stato di conflitto all’interno del corpo di polizia municipale” con una serie di episodi che “dimostravano contrapposizioni”, in particolare “tra comandante e vice comandante, con coseguente disorganizzazione e conflitto organizzativo”.
Del Sindaco si oppone per vie legali a questa decisione. Nel frattempo, alla scadenza del 31 dicembre 2011, quando la causa è in corso, Silvana Paci decide di rinunciare alla proroga del contratto. Il commissario prefettizio conferisce l’incarico al vice comandante, tenente Saverio Di Fiore, poi confermato la scorsa estate dalla nuova amministrazione di centrodestra, guidata da Tiziana Magnacca.
La sentenza – ZonaLocale.it pubblica la sentenza con cui il 23 novembre il magistrato stabilisce che “il ricorso è infondato”. Secondo il giudice del lavoro, “nell’azione della pubblica amministrazione non si rinviene alcun profilo di illegittimità o illiceità, avendo il Comune di San Salvo, come più volte ripetuto, esercitato i suoi poteri di riorganizzazione della pianta organica dell’ente, secondo un criterio di rotazione degli incarichi, al precipuo fine di porre rimedio ad una situazione altamente conflittuale all’interno del corpo della polizia municipale”. Inoltre, “certo è che la situazione conflittuale si era creata e la Giunta comunale ha ritenuto di non riconfermare l’incarico di natura dirigenziale a Del Sindaco, proprio nella speranza che la rotazione apportasse benefici in tale direzione”. Lo “spostamento di Del Sindaco ad un altro incarico di pari livello rientra nella discrezionalità amministrativa”.