Che Gabriele Marchese abbia votato Vendola alle primarie è una voce che gira. Lui, ex sindaco di San Salvo ed ex militante del Partito democratico, non conferma e non smentisce: “Ho votato per il cambiamento a sinistra”, si limita a dichiarare.
Però, basta fare due più due. Marchese dice sinistra e non centrosinistra: non ha votato Renzi. Rinnovamento è in politica è il contrario di continuità: non ha votato Bersani. Anche se non vuol dire ufficialmente qual è stata la sua scelta.
Sulle primarie del centrosinistra Marchese è una voce fuori dal coro: “Innanzitutto, c’è da premettere che sono uno strumento utile, ma in Italia non abbiamo bisogno solo di partecipazione democratica.
L’Italia ha bisogno anche di progetti e programmi per risolvere i problemi che stanno a cuore ai cittadini. Certo, le primarie servono a dare una boccata d’ossigeno ai partiti in un periodo in cui i cittadini sono stanchi della politica. Su San Salvo dico che la partecipazione è stata molto limitata.
Non voglio fare il paragone con lo scorso anno, quando per la scelta del candidato sindaco si recarono ai seggi 2667 elettori. Ma nel 2005 quando Prodi fu scelto dai cittadini come candidato premier, in città votarono 1700 persone. Stavolta, per lo stesso tipo di primarie, solo 900. I partiti si devono porre il problema di come fare a riavvicinare la gente alla politica. La gente è stanca delle questioni interne ai partiti, ma vuole la soluzione dei problemi concreti”.