“Io e il mio collega abbiamo presentato reclamo al Tribunale del riesame per chiedere la remissione in libertà dei nostri assistiti. Riteniamo non sussistano le condizioni per la custodia cautelare in carcere”, afferma l’avvocato Arnaldo Tascione, che insieme al suo collega Vincenzo Chielli, difende I.L., 28enne marocchino, e A.G., 35 anni, vastese, entrambi accusati dello scippo avvenuto lo scorso 5 novembre all’uscita dalla chiesa di Santa Filomena, nel centro storico di Vasto.
Quel giorno, di pomeriggio, in via Anelli, a due passi da Porta Nuova, un’insegnante in pensione stava uscendo dal sacro tempio al termine delle prove di canto del Coro delle nonne, quando le è stata strappata dal collo la catenina d’oro che indossava.
Il 6 novembre i carabinieri, al termine delle indagini, hanno arrestato i due presunti responsabili e sequestrato il motorino.
Tascione, che difende il marocchino, annuncia che “chiederò esami clinici. Il mio assistito è affetto da una malattia incompatibile col regime carcerario”.
“Il cliente si dichiara estraneo alla vicenda”, ha detto Chielli subito dopo l’udienza di convalida in cui il fermo di polizia giudiziaria non è stato convalidato, ma contestualmente è scattata l’ordinanza di custodia cautelare nel penitenziario di Torre Sinello.
La difesa ha presentato reclamo al Tribunale del riesame. I giudici aquilani decideranno a dicembre.
Intanto, i carabinieri indagano anche sull’ultimo scippo, avvenuto in via Santa Maria il 20 novembre scorso.