Luca Pontassuglia, 18 anni. L’anno scorso ha conseguito la maturità presso il Liceo artistico di Termoli con il voto di 100 e lode. La sua pagella è quasi mononumerica: 10 in tutte le materie. Tranne un 9, in italiano. “In tutti e quattro gli anni è stato sempre così. Però, insomma, è sempre un 9. Se mi lamento per questo voto mi prendono per pazzo!” Luca è sempre stato uno studente modello e lunedì sarà a Roma, al Quirinale, per essere insignito del titolo di Alfiere del Lavoro, nella giornata in cui il presidente Napolitano assegna i riconoscimenti ai Cavalieri del lavoro. E’ la più importante onorificenza dello Stato che può ricevere un giovane. Con Luca ci saranno altri 24 studenti provenienti da tutta Italia a rappresentare l’eccellenza scolastica del Paese.
Nei tre giorni a Roma, ospite della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Luca avrà la possibilità di confrontarsi con gli altri giovani scelti in tutta Italia. Per lui, che frequenta l’anno integrativo dopo maturità all’artistico, la soddisfazione è tanta, dopo anni di sacrifici. Tanta felicità anche per il dirigente della sua scuola, il professor Franzese, che l’ha segnalato per questo premio, dopo gli straordinari risultati ottenuti negli anni del Liceo.
Bravo, anzi, bravissimo a scuola, ma con tanti altri interessi, a cominciare dall’impegno come animatore nell’associazione Amici Domenico Savio nell’Oratorio salesiano di Vasto. Da qualche tempo si dedica anche alla realizzazione di piccole opere d’arte per la Chiesa. In molti ricordano il Cristo risorto della scorsa Pasqua. “Per me è naturale trovare questa ispirazione, visto che quello dell’oratorio e della parrocchia è quello in cui sono cresciuto. E’ quello che provo in un mio contesto di fede e provo a restituire anche agli altri”.
Un ragazzo come tanti, con una forte passione per l’arte. “Sin da quando ero piccolo vedevo mio padre (Carmine, comandante della Polstrada di Vasto, ndr) che dipingeva e ne rimanevo affascinato. Così ho iniziato anche io. Poi, a scuola, i professori vedevano che ero portato e hanno assecondato questa mia passione”. I guai sono arrivati quando, durante la terza media, c’era da scegliere la scuola superiore da frequentare. “Io ero convinto assolutamente nel voler scegliere il Liceo artistico di Termoli. Ma tutto sembrava contro di me. Un po’ i genitori, in particolare mia madre, che come tutte le mamme premurose era preoccupata del fatto che dovessi viaggiare tutti i giorni. Poi i docenti, che cercavano di indirizzarmi verso altre scuole. In parte anche sapere che tutti i miei compagni prendevano altre strade era un freno. Ma io ero convinto di voler seguire questa strada. L’occasione arrivò grazie ad un concorso che vinsi. Il premio si ritirava proprio nel Liceo Artistico di Termoli. Così i miei genitori videro la scuola e si convinsero. Poi anche un mio amico, Andrea Di Michele, scelse la stessa scuola e così anche sul viaggiare eravamo a posto”.
Uno studente con tutti (o quasi) 10 in pagella, rischia di venire etichettato come “un secchione” dagli amici. “Ma io mi reputo assolutamente una persona normale. Non sono assolutamente nei canoni di ragazzo super-perfetto. Anzi, sono il primo a divertirsi con gli amici. L’essere bravo a scuola non è un ostacolo nei rapporti ma piuttosto un vantaggio, perché è bello poter dare loro una mano. L’amicizia vera, poi, non guarda ai voti scolastici e così i miei amici sono solo contenti“.
Finito quest’anno Luca si iscriverà all’Accademia di belle arti, probabilmente a Roma. C’è un percorso da costruire. “A volte capita che qualcuno mi dice: se vuoi fare l’artista è meglio che ti metti sotto un ponte, che ti metti in mezzo alla strada a fare i ritratti”. E’ una cosa che a me da fastidio perché non sanno quello che ho in mente. Penso di raccogliere tutte queste esperienze che mi verranno date, anche ora che andrò all’accademia per poter trovare essenzialmente l’originalità in tutto quello che faccio e affermarmi in maniera nuova”. Qualche idea per il futuro c’è già. “Ho avuto un professore in questi anni che davvero mi ha dato tanto, sotto il profilo scolastico ma soprattutto sotto quello umano. Lui è un artista di arte sacra. E devo dire che è un mondo che mi affascina non poco. Anche perchè sarebbe bello poter fare di una passione il mio lavoro”.
Cercando di imparare sempre cose nuove ed esplorando nuove tecniche. “La pittura e il disegno sono le due tecniche che sento più mie. Però vorrei mettermi alla prova con la scultura. A scuola l’abbiamo approfondita poco. Spero di avere occasione, perché le sculture mi piacciono molto, mi emozionano”.
Luca e i ragazzi che riceveranno il premio Alfieri del Lavoro e il Premio Migliavacca-Garavoglia, istituito dalla società Campari, sono i più bravi studenti italiani diplomatisi nel 2012. Anche a loro si affida simbolicamente il Paese in questo momenti di difficoltà.
I tre giorni a Roma saranno certamente emozionanti, tra visite nei posti importanti e l’incontro con personalità dello Stato, a cominciare dal presidente Napolitano. “Sarò costretto a presentarmi in giacca e cravatta. Chi mi conosce aspetta solo la foto perché non mi hanno mai visto così! L’emozione non mancherà. Già quando è arrivata la lettera a casa sono rimasto di sasso. Arrivare ad un traguardo del genere la vedo una cosa più grande di me. Allo stesso tempo vedo tutto come la possibilità di conoscere altri ragazzi, di potermi confrontare con loro, di scambiarmi idee, esperienze. E poi c’è anche l’incontro con Napolitano. E’ una personalità interessante. Un po’ di ansia ce l’ho, ma sono pronto”.
Di certo i ragazzi dell’oratorio che hanno Luca come animatore possono trarre da lui tanti insegnamenti. “Visto l’impegno e i sacrifici fatti in questi anni è bello sentirsi ripagati. Certo, non tutti possono arrivare a conquistare questo premio. Magari uno ha comunque tutti 10 ma poi non viene scelto. A me ha fatto piacere vedere come hanno reagito i miei genitori. Ti senti felice e stai bene quando vedi che tutto ciò che fai ha un suo perché. Può essere un bel messaggio, quello di impegnarsi perché poi si viene in qualche modo ripagati“.