“Decisioni politiche importanti, come la videosorveglianza e la tipologia di variante al Piano regolatore generale, restano senza risposte nonostante l’impegno assunto da tutti in campagna elettorale”. E i motivi, secondo Luciano Lapenna, sono questi: “Partiti lacerati con gruppi che non lavorano tra loro a sistema. Gruppi consiliari che si sono ridotti a un unico consigliere e che insistono nel voler conservare le loro posizioni (in Giunta e nelle commissioni) come se nulla fosse accaduto”. Non solo. “L’assenza di entusiamo in molti consiglieri di maggioranza. Spiace dover constatare il fatto che nessuno rivendica con orgoglio di amministrare Vasto”. E poi “la nascita, da costole di altri partiti o di altre liste, del gruppo socialista che, pur non avendo partecipato alla competizione amministrativa con la sua lista, oggi chiede rappresentanze in Giunta a scapito di altre formazioni”.
Questi i motivi per cui si è creata la palude in cui è impelagato il centrosinistra. Lo scrive Luciano Lapenna nel documento ufficiale indirizzato a partiti e consiglieri di una maggioranza che stenta a uscire dalle sabbie mobili. ZonaLocale.it pubblica alcuni passaggi delle quattro pagine e mezza in cui il sindaco ha riassunto la sua posizione.
“E’ evidente così non va. Ho bisogno di sapere se esiste ancora una maggioranza solida che, rispettosa della volontà popolare, completi il programma approvato. Su questi punti abbiamo lavorato in pochi, ma la mia passione non è venuta meno”.
Lapenna chiede alle 6 forze politiche della coalizione uscita vincitrice dalle elezioni del 2011 un condivisione “senza se e senza ma” dei 14 punti in cui riassume le cose da fare nel prossimo futuro.
Ma, “purtroppo nella maggioranza si continua a vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto, ci si accalora ad evidenziare le cose che non vanno, che è lo sport preferito dei partiti e dei movimenti che sono all’opposizione. Dal 2006 al 2011 abbiamo avuto continui litigi e lacerazioni interne con quella parte della maggioranza che era convinta di un esito negativo delle elezione comunali del 2011. Il popolo vastese ci ha chiesto di continuare, e, mostrando di apprezzare il lavoro fatto, ha confermato al sottoscritto la stessa percentuale e lo stesso numero dei voti , ricevuti nel primo mandato”.
I socialisti quel documento non lo hanno firmato. Dal canto loro, hanno detto e ripetuto che non vogliono far cadere l’amministrazione, ma non assicurano in Consiglio comunale il loro voto favorevole su tutto. Se le trattative di questa settimana non sbloccheranno la situazione, quello del Psi non sarà affatto un sostegno “senza se e senza ma”. E, a quel punto, nulla sarà scontato. Se il quadro politico dovesse rimanere congelato, le elezioni anticipate sarebbero dietro l’angolo. Lapenna lo dice chiaramente quando scrive che “non accetto una discussione che vorrebbe far ricadere sul Sindaco, decisioni che non trovano il consenso unanime nella maggioranza. Alle forze politiche chiedo pertanto un gesto di responsabilità per il bene di Vasto. Voi Signori responsabili dei partiti e gruppi consiliari dovete aiutarmi a risolvere i problemi per la gente.
In assenza, il percorso è segnato, direi obbligato. La parola torna ai cittadini”.