A qualche giorno dalla scomparsa di Guglielmo Scardapane, papà del nostro amico e collaboratore Vincenzo Scardapane, ecco un messaggio di cordoglio di Cesare Lanza, giornalista, scrittore e autore televisivo e cinematografico:
“Un caro amico, mio allievo e collaboratore per anni, Vincenzo Scardapane, ha perso il padre in questo giorni. Con il padre aveva un rapporto conflittuale, terribile, irrisolto, di odio e amore. Mi ha chiamato per confidarsi e sfogarsi, per cercare un aiuto morale. Fedele al mio caratteraccio, gli ho detto ciò che per me rappresenta la verità. Due cose: primo, questo dramma interiore lo accompagnerà per tutta la la vita, è irrisolvibile; e lui non deva avere paura di interrogarsi, approfondire. Avrà la prevalenza, ne sono certo, l’amore. Ma il dolore resterà. Seconda cosa, per affrontarsi, in solitudine, alla ricerca della propria verità, senza avere paura di conficcarsi un coltello nelle viscere e affrontare i ricordi e il dolore, anche chi non sa scrivere dovrebbe provare a scrivere di sè. Vincenzo sa scrivere e ha accolto il mio suggerimento. Ha scritto un forte, struggente racconto; ha fatto un passo avanti, non ha avuto paura di rendere pubblica la sua esperienza.
Purgata di qualche superfluità, con poche correzioni stilistiche, è un ottimo racconto, anche educativo.
Ne scrivo qui per due motivi. Primo, Vincenzo merita questo riconoscimento: sta andando alla ricerca di se stesso. Secondo: chi ha avuto la fortuna di poter contare su un rapporto dolce, stabile, affettuoso, rassicurante con il proprio padre (o con la propria madre), valuti bene, e apprezzi, questo privilegio accordatogli dal destino. Non veniamo al mondo per vostra volontà! E quando si nasce, chi trovi trovi. Possono esserci genitori fantastici, possono esserci difficoltà e anche mostruosità. Da neonati, da bambini, e fino all’adolescenza, non possiamo essere consapevoli, non possiamo far niente di costruttivo. Spetta ai genitori il compito di costruire un rapporto. Dopo, quando a poco a poco diventiamo consapevoli, quasi sempre è troppo tardi”.