Così la tabaccaia rapinata il 2 novembre scorso ha raccontato a ZonaLocale.it l’aggressione subita: “Tu conosci Gaetano?”. Con questo pretesto il rapinatore si è avvicinato. “Non ho neanche fatto in tempo a girarmi e rispondere:Gaetano chi? Mi aveva già messo la mano sulla bocca per evitare che urlassi”. La vittima della rapina di via Maddalena racconta l’agghiacciante esperienza che si è trovata a vivere ieri sera. Stamani esce da quello stesso androne del palazzo dove ieri l’aspettava l’aggressore, mentre il complice era seduto a un muretto di fronte, nel porticato di un laboratorio artigianale che si trova proprio all’angolo con via dei Conti Ricci.
Il racconto – “Ho chiuso alle 20.10. Non chiudo mai a quell’ora. Se avessi aspettato un po’, forse non mi sarebbe successo niente”, racconta la vittima.
“Già mercoledì avevo visto due persone dall’aria sospetta nello stesso punto. Ho notato queste due persone e mi sono insospettita. Una voce dentro di me mi ha spinto a prendere le chiavi di casa e a metterle in tasca, non nella borsa. Appena sono passata, ho visto che uno dei due mi seguito. L’altro stava davanti al portone. Mi hanno raccontato che aveva anche suonato al citofono per chiedere a un inquilino di aprirgli la porta. Probabilmente volevano derubarmi dentro il palazzo, incuranti del fatto che questo è un condominio grande e pieno di famiglie e ad un orario in cui molte persone scendono a buttare l’immondizia. Appena mi sono avvicinata alla porta, ho sentito che mi chiedeva: Tu conosci Gateano? Era straniero. Non ho neanche fatto in tempo a girarmi che mi aveva già messo la mano sulla bocca. Mi hanno buttato a terra e preso la borsa. Ma dentro non c’erano soldi. La cosa che vale di più è il cellulare”. Per il resto effetti personali e documenti. “Per fortuna avevo messo in tasca le chiavi di casa. Se le avessi riposte nella borsa, ora sarebbero nelle loro mani”.