“Come ha chiamato a sé l’anima di Gesù, il Signore chiama a sé anche le anime dei martiri”. Don Stellerino D’Anniballe parla con un filo di voce.
Il parroco di San Pietro conosceva da anni Emidio Del Vecchio e Adele Tumini, i coniugi barbaramente uccisi a coltellate sabato pomeriggio nella loro casa di via Anghella.
Un efferato delitto che ha colpito l’intera città, che di omicidi ne ha vissuti troppi nell’ultimo anno. Centinaia di persone riempiono la navata della chiesa fino alla porta d’ingresso.
La voce di don Stellerino è rotta dall’emozione: “Mai mi sarei aspettato in una giornata piovosa, uggiosa come questa di dover celebrare il funerale di una famiglia che conoscevo bene”. Emidio e Adele.
“Quando veniva, Adele si sedeva in terza fila col suo viso dolce. Quando veniva, Emidio partecipava alla messa e prendeva la comunione”.
Domenica “quando ho appreso la notizia, ho sperato che non fosse vera”, poi “ho guardato il crocifisso e ho chiesto al Signore: perché ti hanno fatto così male? Perché ti hanno inchiodato alla croce, messo una corona di spine in testa e ferito al costato? Signore, ti ringrazio.
E voglio pensare che anche Emidio e Adele abbiano compiuto un atto eroico. Dal cuore di Gesù partono tanti raggi. Questa luce penetri anche voi. Come ha chiamato a sé l’anima di Gesù, il Signore chiama a Sé anche le anime dei martiri. E’ finito il tempo della guerra, dell’odio, delle vendette. E’ il tempo della pace”.