Con la nave che rischia di affondare, si comincia a lanciare il primo salvagente. Nel faccia a faccia post-polemiche nessuno alza la voce. Prevale il fair play, la disponibilità a parlare.
Ma le posizioni sono distanti. E nessuno ha ancora fatto un passettino in avanti per venire incontro all’altro. I cinque partiti fedeli senza se e senza ma a Lapenna rimangono sulla loro sponda. I socialisti sulla riva opposta. Due tentativi di dialogo in una sola giornata, lunedì.
Prima il comunicato stampa con cui Pd, Sel, Idv, Giustizia sociale e Rifondazione comunista smorzavano i toni delle polemiche e tendevano una mano al Psi. Poi la riunione dei rappresentanti di tutte e 6 le forze politiche di una coalizione divisa in due.
Ma entrambi i tentativi non hanno sortito alcun effetto. Tutto rimane come prima. Ai socialisti non piace il comunicato nel punto in cui ribadisce che nessuno dei partner del centrosinistra è disposto a cedere una poltrona da assessore. Il segretario, Luigi Rampa, che ha partecipato all’ennesimo confronto, lo dice con chiarezza: “Ognuno è rimasto sulle sue posizioni. Noi abbiamo ribadito la nostra. Credo sia necessario qualche altro passaggio politico, in primis col sindaco”.
Luciano Lapenna e una delegazione del Psi si incontreranno a breve. Poi è probabile anche un nuovo vertice tra i dissidenti e i partiti fedeli al primo cittadino.
Anche perché il tempo stringe. Tutto va deciso prima della fine di novembre, quando approderà in Consiglio comunale l’assestamento di bilancio. Lapenna vuole essere sicuro di avere in aula 14 consiglieri dalla sua parte, cioè la maggioranza assoluta.
Al momento, non ha questa certezza perché i socialisti hanno ribadito che decideranno volta per volta. In queste condizioni il sindaco non andrebbe avanti. Lo ha scritto nel documento che ha sottoposto ai coordinatori dei partiti e ai consiglieri.
Ma i socialisti hanno confermato la loro decisione di non firmarlo. “La nostra posizione l’abbiamo già scritta nel comunicato della scorsa settimana”, taglia corto Rampa, che spende pochissime parole anche sulla nota congiunta con cui Pd, Sel, Idv, Gs e Prc invitano il Psi a riallacciare i nodi del dialogo e a non buttare a mare l’amministrazione Lapenna e i 6 anni e mezzo di centrosinistra al governo della città. I vertici di questa settimana sono cruciali. Fuori dalla maggioranza vuol dire elezioni anticipate.