Ore 23 – Sono in totale 38 le coltellate inferte a Emidio Del Vecchio. Domani l’autopsia sul corpo dell’altra vittima dell’efferato delitto di via Anghella. E’ molto probabile che l’equipe del dottor Pietro Falco sia destinata a trovare anche sulla salma di Adele Tumini numerose coltellate.
Ore 19.10 – “Sono andato in carcere, ho parlato con lui. L’ho trovato abbastanza calmo. Si è calmato rispetto a ieri”. Così l’avvocato Raffaele Giacomucci descrive Marco Del Vecchio, il 37enne sospettato di aver ucciso i suoi genitori nella casa di via Anghella 4A. Oggi il legale ha parlato a quattr’occhi col suo assistito per la prima volta da quando, nella tarda mattinata di ieri, il giovane è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria. Il fermo dura 48 ore. E’ attesa per domani la decisione del giudice per le indagini preliminari, che deve stabilire se scarcerare o tramutare il fermo in custodia cautelare. Il figlio della coppia si trova nel carcere di Torre Sinello, dove è sorvegliato a vista.
Ore 18.30 – Molte coltellate. Sarebbero tantissimi i fendenti sferrati dall’assassino. E’ in corso ormai da 4 ore l’autopsia sul corpo di Emidio Del Vecchio. La sta eseguendo l’anatomopatologo della Asl, Pietro Falco, nell’obitorio dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto. L’esame autoptico è iniziato alle 14.30 dopo che l’incarico conferito al medico legale dal pm Enrica Medori.
Domani sarà la volta della seconda autopsia. L’equipe esaminerà il cadavere di Adele Tumini, la moglie di Del Vecchio. La donna aveva 75 anni e non 72 come si pensava ieri.
Ore 14.30 – Il sostituto procuratore della Repubblica di Vasto Enrica Medori ha assegnato a Pietro Falco, direttore del servizio di Medicina legale della Asl Lanciano Vasto Chieti, l’incarico di eseguire l’autopsia sui corpi di Emidio Del Vecchio e Adele Tumini, i coniugi uccisi sabato scorso in casa, a Vasto, dal figlio 37enne Marco, arrestato ieri dai Carabinieri. L’anatomopatologo si recherà quindi presso l’obitorio dell’ospedale di Vasto, dove inizierà gli esami, prima sull’uomo, poi, domani, sulla moglie.
Il professionista dovrà accertare l’ora del duplice assassinio, la quantità di colpi inferti, quale arma è stata utilizzata e, soprattutto, qual è stata la ferita mortale. Nella prima ricognizione cadaverica, effettuata nell’abitazione di via Anghella, dove l’assassino ha cercato di pulire la scena del delitto, sono state contate sui cadaveri decine di coltellate, sferrate frontalmente con impeto e violenza. Intanto, il sostituto Medori sta ascoltando la figlia della coppia, Nicoletta, che è assistita dall’avvocato Gianni Menna. E’ stata lei a chiamare i carabinieri quando, presentatasi a casa ha visto il fratello fuggire di fronte alla domanda su dove fossero i genitori.
13.55 Nello studio della dottoressa Medori sono entrati il medico legale Pietro Falco, incaricato di eseguire l’autopsia sui corpi dei due anziani uccisi a coltellate, l’avvocato difensore di Marco Del Vecchio, arrestato come indiziato di aver compiuto l’omicidio, Raffaele Giacomucci e l’avvocato nominato da Nicoletta Del Vecchio, Gianni Menna. Nel pomeriggio, quindi, il medico legale inizierà gli esami autoptici.
13.40 E’ terminato il colloquio di Nicoletta Del Vecchio con il sostituto procuratore Enrica Medori, che sta guidando le indagini sul duplice omicidio in cui hanno perso la vita i suoi genitori. Ad attenderla fuori dall’ufficio del magistrato c’erano il marito, insieme al legale difensore Gianni Menna. Nel frattempo si stanno compiendo gli adempimenti burocratici per poter procedere alla nomina dei periti per l’autopsia. Non si sa ancora, quindi, l’orario in cui inizieranno gli esami presso l’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto.
ore 11. Nicoletta Del Vecchio, figlia delle due vittime, si trova in Procura a Vasto dove sta parlando in questi minuti con il pm Enrica Medori. Nel frattempo la donna ha nominato il suo legale che sarà l’avvocato Gianni Menna.
Alle 12 di oggi verranno nominati i periti che svolgeranno l’autopsia sui corpi di Emidio Del Vecchio e Adele Tumini. Sarà il responso dell’autopsia, che non si farà oggi, a dire con quante coltellate sono stati uccisi i due anziani. E’ stato un delitto efferato, consumato tra le mura domestiche. Ma che, secondo chi conosceva la coppia e in particolare secondo i familiari, era prevedibile e quindi evitabile. “Lo Stato non può permettere che prima ci scappi il morto e poi si faccia il processo”, ha commentato con amarezza e rabbia Carmine Del Vecchio, fratello della vittima.
Già ieri mattina, quando molti dei vicini del quartiere si avvicinavano all’ingresso dell’abitazione al piano terra di via Anghella 4, scuotevano la testa e dicevano: “Quel ragazzo faceva soffrire tanto i genitori. Spesso li trattava male”, indicando nella droga le cause della situazione di disagio.
Le parole di Carmine esprimono il senso di dolore vissuto dalla famiglia. Una situazione di difficoltà che andava avanti da anni e che ha portato a questo gesto estremo di cui è accusato il nipote Marco, ora in carcere. “E’ stata una tragedia annunciata. Marco non stava bene, la droga lo aveva distrutto e proprio per questo era un pericolo per le persone che gli erano più vicine”.
Una vicenda simile ad altre che hanno portato a tragedie come quella in cui hanno trovato la morte i coniugi Del Vecchio. Sembra che alla base dei litigi del giovane con i genitori, molto frequenti stando ai racconti dei vicini e dei parenti, c’erano richieste di soldi. Può bastare un rifiuto, una parola di troppo, e l’indole di una persona che vive una situazione particolare può reagire in modo incontrollato. Troppo spesso c’è la tossicodipendenza e tutto ciò che ne consegue dietro ad episodi di cronaca come quello che ha sconvolto la comunità vastese. Più di qualcosa nel sistema non va. Lo Stato sembra troppo spesso inerme di fronte a questa che è una vera e propria emergenza sociale a cui non si riesce a mettere un freno o trovare soluzione.
E così un’intera famiglia vive un dramma che forse era possibile evitare. Anche l’avvocato Giacomucci, legale difensore del giovane, ha riferito che “ha problemi di salute. In alcune occasioni è stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio ed era attualmente in cura presso il Centro di Igiene Mentale di Vasto”.
Sabato pomeriggio Del Vecchio è stato visto passeggiare nel quartiere dove abita. E’ andato in un bar, dove ha bevuto una birra, tra le 17 e le 18. Poco dopo, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe ucciso i suoi genitori, per poi tentare di occultare i cadaveri prima di darsi alla fuga. Ora si trova in carcere in isolamento. Dopo l’autopsia si saprà quando verranno celebrati i funerali dei suoi genitori.
“Adesso piangiamo due persone care che hanno fatto di tutto per andare avanti, con grande dignità”, ha detto Carmine Del Vecchio. E poi lancia un appello, rivolto alle istituzioni, a quello Stato che non ha saputo trovare una soluzione: “Con le giuste leggi si faccia in modo che tutto ciò che stiamo vivendo noi non si ripeta”.
Giuseppe Ritucci – Michele D’Annunzio