“Il mio assistito non sta bene”, afferma l’avvocato Raffaele Giacomucci entrando nella caserma di piazza Dalla Chiesa, dove si svolge l’interrogatorio di Marco Del Vecchio, 37 anni, sospettato di aver assassinato a coltellate i genitori, Emidio Del Vecchio, 78 anni, e Adele Tumini, 72, trovati morti attorno alla mezzanotte dalla figlia Nicoletta nella casa in cui i coniugi risiedevano in via Anghella, la stradina che collega via Santa Lucia alla provinciale Istonia attraversando il vallone denominato Fosso Anghella, naturale linea di demarcazione tra il centro la zona moderna di Vasto.
“Non sta bene. E’ stato anche in cura”, dice Giacomucci riferendosi al suo assistito, che ha avuto problemi di tossicodipendenza. “Chiederò accertamenti medici”, annuncia prima di entrare in caserma.
Le indagini sono condotte dai carabinieri del capitano Giancarlo Vitiello e coordinate dal sostituto procuratore Enrica Medori.
Alle domande del magistrato l’indiziato non ha risposto. “Si è avvalso della facoltà di non ripondere”, dice Giacomucci uscendo dalla caserma. “Ha avuto in passato problemi di tossicodipendenza, ma li ha superati”, afferma il legale. “Ultimamente era in cura presso il Cim”, centro di igiene mentale “perché nei suoi confronti erano stati disposti dei Tso, trattamenti sanitari obbligatori”.