Ore 17.30 – E’ terminato il vertice tra Pd, Sel, Idv, Giustizia sociale e Rifondazione comunista. I segretari tengono le bocche cucite. Domani spiegheranno la loro posizione.
Ore 13.30 – Si decide il destino dell’amministrazione comunale di Vasto.
Alle 15 si riuniranno Pd, Sel, Idv, Giustizia sociale e Rifondazione comunista. Al termine del vertice, che si terrà nella sede del Pd, in piazza del Popolo, le 5 forze politiche comunicheranno al sindaco la loro posizione. A quel punto, sarà Lapenna a decidere se andare avanti oppure rassegnare le dimissioni.
Ore 12.23 – “Se si dovrà fare ritorno alle urne per consentire una più efficace amministrazione della città, non sarà certamente colpa dei socialisti.
I cittadini e gli elettori ne siano edotti sin da subito: non abbiamo né interesse né intenzione di far cadere l’attuale Amministrazione, ma non permetteremo, da parte di altri, strumentalizzazioni di sorta e pretese di ubbidienze cieche e passive Rivendichiamo la nostra lealtà, che è degli uomini”.
Così si apre la crisi politica nel centrosinistra. Il documento ufficiale conferma: il Psi non firma il documento su cui Lapenna ha chiesto l’appoggio di tutto il centrosinistra per continuare ad amministrare Vasto.
Ecco il comunicato del Psi: “Il Direttivo del Partito Socialista Italiano di Vasto, riunitosi per esaminare ed affrontare le questioni relative all’attuale situazione di crisi dell’Amministrazione Civica, precisa quanto segue.
La richiesta di assessorato non è stata in alcun modo dettata dalla “voglia di poltrone”, così come surrettiziamente si cerca di farla passare all’esterno.
Lo dimostra il secco rifiuto (che si ribadisce decisamente) opposto già due mesi fa ad “incarichi” e “prebende” che, invece, altri Partiti e Movimenti non hanno esitato ad accaparrarsi.
Non a caso, tutti gli altri Partiti e Movimenti che sostengono il Sindaco, mentre accusano i Socialisti di “fame di poltrone”, si guardano bene dal lasciare le loro, rifiutando senza alcun ritegno o titubanza la richiesta del Psi di riduzione del numero degli assessori (ad oggi sette).
Il PSI rigetta sdegnosamente e con forza il tentativo del Sindaco e degli altri Partiti o Gruppi di far apparire le richieste avanzate come un assalto alla diligenza, accusando i Socialisti di non aver partecipato, con il proprio simbolo, alla competizione elettorale.
Gli eletti che costituiscono il Gruppo P.S.I. all’interno del Consiglio Comunale di Vasto si sono candidati “per il Sindaco Lapenna”, mettendo in campo le loro facce e le loro storie personali.
Nessun tradimento della volontà degli elettori!.
I Consiglieri Socialisti sono stati eletti nel centrosinistra, per sostenere il Sindaco Lapenna e per l’attuazione del programma elettorale ed in tal senso essi continueranno ad operare.
I Socialisti, che rappresentano il secondo gruppo consiliare dopo il PD, vogliono solo, attraverso la legittima richiesta di un assessorato – legittimità ribadita più volte ed in più occasioni dallo stesso Sindaco -, partecipare alla Amministrazione Attiva, con le nuove Professionalità, con l’entusiasmo e l’orgoglio che lo stesso Sindaco auspica sin da subito.
Se ciò non è possibile, ne prendiamo atto.
Così come gli Altri debbono prendere atto – definitivamente e contrariamente alle loro convinzioni – che non ci interessano “poltrone” (seppure ben retribuite: vedi presidenza della Pulchra) o deleghe totalmente depotenziate e sgonfie.
Pertanto, i Consiglieri del Psi continueranno a sostenere, come hanno fatto sino ad oggi, l’Amministrazione Lapenna: non in maniera supina e prona, però, ma valutando e decidendo, con molta attenzione, se i singoli argomenti o provvedimenti che saranno portati in Consiglio Comunale, saranno utili al perseguimento del programma elettorale e del bene di Vasto e dei Vastesi.
Per tale ragione, riteniamo assolutamente superfluo sottoscrivere il documento sottopostoci (peraltro non direttamente, ma per interposta persona) dal Sindaco.
Tale decisa e netta presa di posizione, piaccia o meno, non potrà essere utilizzata, né dagli altri Partiti o Gruppi politici e men che meno dal Sindaco, per eventuali SUE dimissioni più o meno prossime, indotte solo da altre e diverse mire, personali o di partito.
Se si dovrà fare ritorno alle urne per consentire una più efficace amministrazione della città, non sarà certamente colpa dei Socialisti.
I cittadini e gli elettori ne siano edotti sin da subito: non abbiamo né interesse né intenzione di far cadere l’attuale Amministrazione, ma non permetteremo, da parte di altri, strumentalizzazioni di sorta e pretese di ubbidienze cieche e passive. Rivendichiamo la Nostra Lealtà, che è degli uomini!”.
“Linea dura? Né dura, né morbida”. Per ora non dice altro Luigi Rampa, segretario del Partito socialista di Vasto. L’amministrazione Lapenna è appesa al filo rosso che la lega al Psi. I tre consiglieri comunali hanno le forbici in mano: Gabriele Barisano, Luigi Masciulli e Corrado Sabatini. Se tagliano quel filo, cade la Giunta e si torna al voto.
Ieri il direttivo della rosa si è riunito per prendere la decisione più importante. In mattinata verrà diffuso un comunicato ufficiale, ma la linea è sostanzialmente questa: sulle singole questioni che approderanno in aula, i consiglieri decideranno secondo coscienza, senza sentirsi vincolati alle decisioni dell’amministrazione e del centrosinistra, ma nessuna intesa col centrodestra, né progetti di far cadere il sindaco e la sua Giunta per tornare alle urne.
A questo punto, in un continuo rimpallo di responsabilità, la palla passa di nuovo nelle mani del primo cittadino. Lapenna deve decidere se, con le firme di soli 11 consiglieri comunali su 14 di maggioranza in calce al documento in cui rivendica il lavoro fatto e indica gli obiettivi per il prossimo futuro, si può andare avanti. A Vasto i componenti del Consiglio comunale sono 25, sindaco compreso. Al momento, Lapenna ha solo 12 voti sicuri (incluso il suo).