Aumentano di settimana in settimana nel Vastese i contratti di solidarietà. Dopo Pilkington e Denso, le industrie più grandi della zona con circa 2mila 800 dipendenti complessivi, ora tocca ad altre aziende, sempre del settore automobilistico, che per decenni è stato il comparto trainante dell’economia industriale nella provincia di Chieti e ora è fermo, come in tutto il Paese.
“L’assemblea dei lavoratori, praticamente all’unanimità, ha dato il via libera ai contratti di solidarietà alla Robotec di Gissi”, annuncia Mario Codagnone, segretario generale della Fiom-Cgil provinciale. “Prima di fine mese, il 26 o il 27 novembre, ci incontreremo nella sede di Vasto dell’associazione industriali per firmare l’accordo con l’azienda” che produce componenti in plastica, ma anche stampi e attrezzature.
Di recente il leader provinciale delle tute blu aveva auspicato nelle aziende in crisi il ricorso ai contratti di solidarietà per tamponare una situazione pesantissima in cui la produzione di auto scarseggia e, di conseguenza, è ridotta al minimo la domanda dei componenti necessari a costruire le vetture. La formula del lavorare meno, accettando una riduzione dello stipendio, è stata accettata dagli operai della Robotec, che oggi si sono riuniti in assemblea per discuterne con i loro rappresentanti sindacali. L’intesa raggiunta con la proprietà durerà un anno, prolungabile per i successivi 12 mesi, se necessario. Prevede che ognuno dei 78 operai lavori in fabbrica per almeno il 50% delle ore mensili, che gli verranno pagate regolarmente, mentre per le ore non lavorate (quando, cioè, il dipendente dovrà forzatamente rimanere a casa) lo stipendio sarà decurtato del 20%. “Attendiamo – spera Codagnone – qualche nuona notizia: nei prossimi mesi nel settore degli stampi potrebbe arrivare qualche commessa dalla Sevel di Atessa”.
In Val Sinello è probabile il ricorso alla solidarietà anche alla Girsud per salvaguardare il posto di tutti i 120 dipendenti. Stessa soluzione alla Denso di San Salvo, dove gli esuberi annunciati dalla multinazionale giapponese sono 360 e attualmente si sta facendo la cassa integrazione ordinaria.
“Siamo favorevoli al campus dell’automotive in Val di Sangro. Tra molte polemiche, se ne parla proprio in questi giorni. Investire nella ricerca – afferma Codagnone – può essere una buona occasione di rilancio delle nostre imprese. La speranza è che anche le banche facciano la loro parte, assicurando alle aziende il necessario sostegno”.