Dopo i 12 licenziamenti e le proteste degli operai, che lamentano condizioni e carichi di lavoro inaccettabili, Regione, Provincia, Comune e azienda si confrontino immediatamente con i sindacati per spiegare e risolvere i gravi problemi che stanno sorgendo nel già difficile processo di riconversione dell’ex stabilimento Golden Lady di Gissi. Sotto accusa finiscono le istituzioni e la New Trade srl, l’azienda tessile di Prato che ha rilevato parte del sito industriale per avviare la produzione di vestiti ricondizionati: capi di vestiario vecchi che vengono riparati, rinnovati e reimmessi nel mercato del vintage e nei Paesi dell’Est e dell’Africa Settentrionale.
I segretari provinciali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil, Giuseppe Rucci, Franco Zerra e Arnaldo Schioppa, indirizzano una lettera all’assessore regionale al Lavoro, Paolo Gatti, al presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, al sindaco di Gissi, Nicola Marisi, e al manager della New Trade, Franco Cozzolino per “sollecitare un urgente incontro al fine di comprendere cosa stia realmente accadendo alla New Trade srl, dopo il sequestro di materiale all’interno dello stabilimento da parte del Corpo Forestale dello Stato, effettuato lo scorso 6 novembre; ad oggi le lavoratrici ed i lavoratori non ancora vengono richiamati al lavoro.
Tutto questo sta creando un grosso disagio ed una forte apprensione all’intero territorio, unitamente al fatto che, in modo assolutamente inspiegabile e senza possibilità di confronto preventivo, seppur richiesto (siamo dinnanzi ad una riconversione con tanti soggetti ed impegni assunti), nei primissimi giorni di attività e senza la dovuta ed adeguata formazione, 12 lavoratori sono stati messi in condizione di lasciare l’attività”.
Sabato scorso, a margine di un incontro pubblico con gli studenti tenutosi nell’aula magna dell’Istituto superiore Palizzi di Vasto, Gatti aveva annunciato: “Convocherò le parti”.