Tre denunciati per incendio colposo. Sono due operai albanesi e un marocchino. Deferiti alla Procura della Repubblica perché responsabili del furioso incendio scoppiato nella tarda mattinata del 6 novembre scorso nelle campagne attorno a Fosso Marino, ai piedi del costone orientale di Vasto.
Quel giorno sono andati distrutti circa 12 ettari di vegetazione. Per spegnere le fiamme ed evitare che si propagassero pericolosamente arrivando a minacciare le abitazioni di Montevecchio, era stato necessario l’intervento di due canadair decollati da Roma. Gli aerei erano riusciti a tenere il fuoco lontano dalle case.
“Gli operai sono tre, due albanesi e un marocchino. Stavano ripulendo un cantiere edile. Tagliavano le stoppie, le ammucchiavano e le bruciavano”, raccontano gli agenti della Forestale di Vasto. “Ma quel giorno c’era vento forte e, a un certo punto, gli extracomunitari hanno perso il controllo del fuoco. Sono stati loro stessi ad allertare il 115”. Sul posto le squadre dei pompieri di Vasto e Gissi, la polizia, la Protezione civile di Vasto. Vista la difficoltà a domare l’incendio, dalla capitale si eran levati due canadair, che avevano compiuto un centinaio di planate verso il golfo di Vasto Marina per raccogliere grandi quantità d’acqua da scaricare sul fronte delle fiamme: un lavoro iniziato attorno alle 13 e terminato alle 16 passate, quando ormai il pericolo poteva dirsi scongiurato. Non erano passati inosservati i voli radenti su piazza Rossetti e la città antica.
Due agenti del Corpo forestale dello Stato, intervenuti sul posto, hanno accertato le responsabilità dei tre manovali e li hanno denunciati per incendio colposo. Escluso il dolo, che avrebbe comportato una pena fino a 7 anni, rischiano una condanna fino a 5 anni, oltre a un’azione risarcitoria. Tre ore di lavoro dei canadair costano decine di migliaia di euro.