I consiglieri del Pd del Vastese, Camillo D’Amico, Giuseppe Forte e Vincenzo Sputore, hanno inviato una nota urgente ai presidente della Provincia e del Consiglio Comunale di Chieti per una pronta discussione in aula della vicenda Cotir di Vasto.
“Gentilissimi Presidenti della Giunta e Consiglio provinciale,
in data odierna ci siamo recati presso il Consorzio delle Tecniche Irrigue (COTIR) sito in c.da Zimarino di Vasto per prendere diretta coscienza dello stato di agitazione dichiarato dai lavoratori, delle ragioni di criticità che ci sono e comprendere se, alle tante reiterate dichiarazioni mediatiche di rassicurazione rese dall’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo e dello stesso presidente del centro ricerche Alberto Amoroso, ci fosse altrettanta certezza e condivisione tra i lavoratori interessati in attesa di 7 mensilità di arretrati di stipendio che hanno comunque garantito la continuità lavorativa. La provincia è socia del COTIR; in questa veste può e deve farsi carico di rappresentarne gli interessi senza timidezza nei confronti di alcuno.
I dipendenti chiedono certezze e non parole, fatti concreti e non promesse fumose. L’ipotesi di fusione con altri enti di ricerca regionale, ventilata sui media, può essere una soluzione di prospettiva ma bisogna avere un disegno più ampio e concreto circa lo stanziamento di risorse finanziarie certe unitamente alla comprensione se, questo settore, è ancora o meno in una visione strategica per il futuro oppure no. Cosa simile sarà la gestione di una misura del Piano di Sviluppo Rurale che potrà rappresentare un consistente paliativo alle difficoltà correnti ma è una misura una tantum che esula dalla strategicità di cui sopra.
Il COTIR ha puntualmente presentato annualmente i Piani Annuali di Ricerca; lo ha fatto anche nel corrente anno 2012 e, pur non avendo ancora ricevuto alcuna risposta formale dalla regione Abruzzo, lo sta realizzando concretamente senza alcuna certezza di vedersi riconosciuto, in termini finanziari, lo sforzo compiuto dai dipendenti. Abbiamo apprezzato, almeno nella parte finale della vertenza del Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro, il modus operandi seguito da codesta amministrazione provinciale dove maggioranza e minoranza, all’unisono e nel pieno rispetto dei ruoli, stanno mettendo insieme le proprie potenzialità per salvare quest’altro importante centro ricerche ed offrire una grande opportunità di salvaguardia attuale e sviluppo futuro.
Questo metodo, a nostro modo d’intendere, potrebbe essere suggerito anche alla regione Abruzzo perché sicuramente più coinvolgente nell’assunzione delle responsabilità e meno impattante sulla vita dei lavoratori.
Alle SS LL chiediamo che ci sia, al primo consiglio provinciale utile, una comunicazione allo scopo ed un dibattito che faccia emergere proposte concrete con le posizioni dei vari gruppi consiliari”.