La speranza di Luciano Lapenna è che la notte porti consiglio. Il sindaco e la sua amministrazione sono appesi al filo di una maggioranza in bilico. Se non si trova la quadra, si va verso il voto anticipato. E in quel caso il primo cittadino si ricandiderebbe. I socialisti, insieme all’opposizione, hanno i numeri per far cadere l’amministrazione comunale. Ma dal centro arriva la prima ciambella di salvataggio: Davide D’Alessandro (Fli) chiede: “Tornare al voto sarebbe un bene per la città? Chi è uscito minoranza dalle urne dovrebbe votare sempre e comunque contro?”.
Interrogativi che sembrano sottintendere una disponibilità a ragionare con il centrosinistra sui problemi concreti e, se possibile, a trovare una convergenza sulle soluzioni da adottare. Il tutto mentre ieri sera è andato in scena il tentativo di riavvicinamento tra il Psi e le altre cinque forze politiche della coalizione.
Dopo che il sindaco e i leader dei partiti hanno sbarrato la strada all’ingresso di un socialista nella Giunta e alla contemporanea estromissione di uno degli assessori in carica, già sabato sera, all’apertura del comitato per le primarie, una prima mediazione era stata tentata dal vice segretario del Pd, Nicola Della Gatta, che era stato visto parlottare davanti al Teatro Ruzzi (sede del comitato) con il segretario del Psi, Luigi Rampa. I socialisti, che avevano annunciato la loro assenza dai tavoli di confronto della maggioranza, sono stati invitati dagli altri partiti al confronto di stasera. Faccia a faccia nel circolo del Pd, in piazza del Popolo. “In uno degli incontri Luciano Lapenna ci aveva fatto questa proposta: sostituire uno degli attuali assessori con una persona indicata da noi”, cioè Luigi Masciulli, “ma noi abbiamo rifiutato. Non vogliamo tagliare le teste. Vogliamo, invece, ragionare in termini di riorganizzazione complessiva della squadra di governo della città e dell’azione amministrativa”, sostiene Rampa.
Centristi lanciano il salvagente – Intanto, D’Alessandro chiede: “Tornare al voto sarebbe un bene per la città? È stupido ragionare in termini di assessorati, di togliti tu che mi ci metto io, ma è altrettanto stupido ragionare in termini di maggioranza e minoranza. Chi è uscito minoranza dalle urne dovrebbe votare sempre e comunque contro? Nel precedente mandato, Lapenna non ha spesso trovato la maggioranza dentro la minoranza? Qualcuno ha gridato al tradimento del voto popolare? Il problema è che sono anni complicati; non si amministra quindici contro dieci, ma con un consenso più ampio, con una più ampia convergenza sui temi cruciali dello sviluppo e del rilancio della città. Il popolo non ha votato la Giunta. La Giunta la sceglie il Sindaco. Potrebbe nominare tutti esterni e chiedere il consenso in Consiglio Comunale. Qualcuno pensa che riportare Vasto al voto, ricreare un’altra pseudo-maggioranza quindici a dieci, magari con me o con un altro al posto di Lapenna, consentirebbe di amministrare? Bisogna mettere insieme, non contro, e separare chi vuole fare politica da chi vuole fare l’assessore. Perché voler fare a tutti i costi l’assessore, gestire una fetta di potere, è una malattia molto diffusa. Non solo tra i garofani rossi”.