”Con le mareggiate di inizio novembre la costa abruzzese ha fatto un balzo indietro di dieci anni”. Lo denuncia il vicepresidente nazionale e presidente regionale di Fiba-Confesercenti, Antonio La Torre, precisando che i fronti piu’ caldi sono Martinsicuro, Alba Adriatica, Silvi Marina, Montesilvano, Pescara sud, Casalbordino, Fossacesia. Alla Regione si chiede di convocare un tavolo per organizzare gli interventi, attraverso l’assessorato ai Lavori pubblici.
Vasto, 5 ottobre: l’allarme dell’Arci – Dove prima c’era la sabbia ora ci sono solo pietre. Lenta e inesorabile, l’erosione avanza sulla spiaggia di Vasto, che si assottiglia. Il mare si sta mangiando la parte settentrionale dell’arenile. Gli effetti si vedono soprattutto sullo spicchio più a Nord, dove d’estate si cammina sulle pietre. Ieri mattina il mare limpido svelava il fondale pieno di ciottoli.
“L’erosione è evidente e lo sarà ancora di più se verrà ampliato il porto di Punta Penna”, avverte Lino Salvatorelli, presidente dell’Arci. Fin dal 2007, anno di presentazione del progetto, gli ambientalisti si oppongono al raddoppio del bacino portuale di Vasto. Ora che l’iter si avvia alla conclusione, tornano alla carica. Nonostante porto e spiaggia di Vasto Marina siano distanti oltre 10 chilometri, “l’allungamento del molo velocizzerà il processo di erosione già in atto”, sostiene Salvatorelli. “Attualmente l’assottigliamento della spiaggia procede lentamente e, nella situazione attuale, a un certo punto si arresterà a Vasto Marina. Il danno maggiore lo sta facendo più a Nord. Ma in futuro, con i pennelli portuali sempre più sporgenti in mare, i danni alla marina saranno molto gravi. E a quel punto irreparabili”.
L’appello del Wwf – Ines Palena, presidente del Wwf Zona Frentana e Costa Teatina, lancia il suo monito in merito all’erosione costiera. “L’intera Costa dei Trabocchi è letteralmente mangiata dal mare. Le prime mareggiate pre-autunnali hanno già fatto sentire il proprio effetto, facendo franare verso il mare diversi tratti di costa. La futura Via Verde, la pista ciclopedonale di cui si aspetta da anni la realizzazione, è minacciata dalla totale mancanza di manutenzione e protezione. I Comuni più colpiti, come Rocca San Giovanni, San Vito Chietino e Torino di Sangro, aspettano con ansia i promessi investimenti regionali per i ripascimenti e barriere frangiflutto. Ma questi interventi previsti, come quelli già realizzati, sono soltanto soluzioni tampone che non fanno che aggravare e spostare più a valle il problema erosivo, creando un inutile ed antieconomico effetto a catena.
Sono anni che come Wwf ribadiamo che la gestione della fascia costiera non può prescindere da un approccio organico ed integrato, che vada a ripristinare il naturale ciclo sedimentario, compromesso irrimediabilmente dall’azione antropica. La forte pressione edilizia, la cementificazione degli argini fluviali insieme al prelievo di materiale dall’alveo, la distruzione delle dune costiere sono tutte concause del fenomeno regressivo, che però non vengono prese in considerazione negli interventi regionali.
Vogliamo però precisare che la tendenza alla regressione della linea di costa, soprattutto nel nostro Mar Adriatico, è un fenomeno in parte naturale e quindi inarrestabile, ma che viene accelerato dagli interventi umani. Inoltre a causa dei cambiamenti climatici in atto, il livello del mare sta aumentando ad un ritmo di qualche mm all’anno . E’ un dato di fatto che non può essere trascurato in fase di pianificazione costiera”.