Terzultima tappa nel lungo percorso del progetto di ampliamento del porto di Vasto. Lunedì alle 11 in municipio il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, e le autorità marittime firmeranno la delibera di adozione definitiva del Piano regolatore portuale, che prevede la costruzione di un secondo bacino in continuità con quello esistente per ampliare lo scalo di Punta Penna e separarne le attività: da una parte pesca e diporto, dall’altra l’attracco delle navi commerciali.
L’iter – Il progetto, redatto dalla società Modimar di Roma, fu presentato nel 2007 nell’auditorium dell’Agenzia della promozione culturale, suscitando le polemiche degli ambientalisti, per niente contenti della prospettiva di veder aumentare il traffico di navi di fianco e davanti alla riserva naturale di Punta Aderci. A distanza di 5 anni mancano ancora tre tasselli. Lo scorso 5 ottebre così scandiva i tempi Giuliano D’Urso, comandante dell’autorità marittima: “Entro un mese l’adozione formale del Piano regolatore del porto di Punta Penna. Poi gli atti saranno trasmessi al Consiglio superiore dei Lavori pubblici, quindi passeranno di nuovo alla Regione per la fase finale di approvazione, che dovrà procedere di pari passo con le autorizzazioni ambientali. Il Piano regolatore portuale è stato già sottoposto a Valutazione ambientale strategica. I singoli piani esecutivi subiranno le stesse procedure ambientali”.
I fondi – Il costo preventivato 5 anni fa per il raddoppio del porto di Vasto è di 145 milioni di euro. Al momento, l’unica opera preliminare già ultimata è l’ampliamento della banchina di levante. E’ lì che dovrà agganciarsi il secondo bacino. Mancano tanti soldi. “Ieri – racconta il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna – ci siamo riuniti al consorzio industriale, attivandoci per avere i fondi da Roma. Abbiamo anche esaminato altre problematiche inerenti lo scalo marittimo di Punta Penna. Il Patto territoriale stanzierà un milione 300 mila euro, con i fondi Fas”, finanziamenti per le aree sottoutilizzate, “avremo un altro milione 800mila euro. L’obiettivo è realizzare le opere necessarie entro 24 mesi dall’approvazione del progetto”.