Il Comune di Vasto decida cosa vuol fare del palazzo Genova Rulli, risolvendo una questione che ormai si trascina da anni. A chiederlo è Nicola D’Adamo, ex consigliere comunale.
“Caro Sindaco, cari assessori, caro presidente del Consiglio, cari consiglieri, credo sia giunta l’ora di far sapere alla cittadinanza cosa vuol fare il Comune del Palazzo Genova Rulli a Porta Nuova.
Ricordiamo che il Consiglio Comunale di Vasto con delibera 47 del 3 agosto 2005 decide di acquisire in comodato d’uso il palazzo Genova Rulli a Porta Nuova. In data 31 gennaio 2006 tra Comune (Amministrazione Pietrocola) e Seminario Arcivescovile di Chieti-Vasto è sottoscritto il contratto di comodato d’uso.
I dettagli sono i seguenti: Il comodato avrà la durata di 60 anni, oltre a due anni per ogni 500.000 euro investiti, fino ad un totale massimo di ulteriori 20 anni; al Comune viene riconosciuto il diritto di prelazione in caso di vendita o affitto; passati 15 anni, qualora il comodatario non avesse dato corso ad alcun tipo di azione finalizzata al recupero, il Comodante può recedere dal contratto; Il Comune di Vasto si obbliga ad effettuare tutti gli interventi di recupero e restauro conservativo necessari per completo ripristino della fruibilità dell’immobile da eseguire a propria cura e spese.
A giugno 2006 subentra l’Amministrazione Lapenna e dell’argomento non si discute mai seriamente, tanto che il piano di Recupero del Centro Storico del professor Cervellati non prevede interventi e non assegna funzioni al prestigioso complesso edilizio, che tra l’altro ha aumentato il suo valore con la disponibilità del confinante vecchio Istituto d’Arte di proprietà comunale.
Chi scrive, all’epoca consigliere comunale, in data 30.6.2009 ha presentato una interrogazione al Sindaco: la risposta di Lapenna è stata che, al di la del problema dei soldi che non ci sono, il Comune non poteva intervenire su un immobile che “non era di sua proprietà”, ventilando anche il rischio di un eventuale intervento della Corte dei Conti.
Non contento di questa risposta, lo scrivente in data 26.3.2010 ha presentato un’altra interrogazione per “essere messo a conoscenza dei seguenti aspetti:
– se effettivamente il Comune “in termini legali” è nella impossibilità di intervenire sul Complesso Genova Rulli; se tale impossibilità sia stata già verificata con quesito alla Corte dei Conti e quale sia stata la sua risposta;
– e se le cose stanno come ha detto il Sindaco in aula (non si può intervenire perché non è un bene di proprietà del Comune) quale sarà il futuro del Complesso Genova Rulli, tenuto anche conto che la cittadinanza si aspetta da anni una valorizzazione dello storico complesso”.
La risposta del Sindaco in aula fu che “in termini legali” non avendo la proprietà il Comune non poteva intervenire (non dicendo comunque se era stato posto un quesito alla Corte dei Conti). Il consigliere Tagliente ha chiesto la parola smentendo il Sindaco e dicendo che se ne sarebbe discusso in un altro Consiglio comunale.
A tutt’oggi dopo due anni e mezzo l’argomento non è stato ripreso, da nessun assessore, da nessun consigliere.
E intanto la bellissima struttura deperisce.
L’obiettivo di questa lettera aperta è di chiarire una volta per sempre se il Comune può intervenire oppure no in un immobile “non di sua proprietà”. Se legalmente il Comune non può intervenire, allora bisognerebbe chiedere al Vescovo di cedere l’intera struttura.
Non avanziamo ipotesi sull’utilizzo del Genova Rulli perché le possibilità sono veramente tante. Bisogna però prima acquisirlo e poi ristrutturarlo. C’è tempo!”.