Il 14 novembre sarà una giornata di sciopero anche a Vasto. Le principali strade della città verranno attraversate dal corteo organizzato dalla Confederazione Cobas. “Partiremo dal piazzale antistante la villa Falcone e Borsellino del quartiere San Paolo”, annunciano Domenico Ranieri e Fabio Cedro.
Il 14 novembre sarà una giornata calda in tutta Italia per via dello sciopero generale “per il lavoro e la solidarietà contro l’austerità” in occasione della giornata di mobilitazione europea. Una protesta per “cambiare le politiche europee e quelle nazionali a partire dalla legge di stabilità”.
Sarà mobilitazione anche nel Vastese, dove alla Pilkington, la fabbrica più grande della zona, i lavoratori incroceranno le braccia per 8 ore, “contro le decisioni dell’azienda, che fa compiere sacrifici solo agli operai, e contro l’immobilismo della politica locale”.
I Cobas, che nei giorni scorsi hanno lanciato su ZonaLocale.it una provocazione, chiedendo che “la fabbrica sia autogestita dai lavoratori, tagliando il numero dei dirigenti”, ora si dicono pronti al corteo, “che partirà dal quartiere San Paolo e si snoderà lungo le principali strade di Vasto fino ad arrivare nel centro storico, dove si terrà il comizio finale. Con noi ci saranno anche le associazioni cittadine”, annuncia Ranieri.
L’intervista del 31 ottobre a ZonaLocale – “La Pilkington sia autogestita dai lavoratori. Chi affronta tutti i giorni i problemi della fabbrica sa come risolverli e come risparmiare. Ad esempio, tagliando il numero dei dirigenti”. A lanciare la proposta provocatoria è Domenico Ranieri, segretario provinciale della Confederazione Cobas.
“Abbiamo più volte denunciato pubblicamente che non ci piace come è organizzata l’attuazione dei contratti di solidarietà”, polemizza il sindacalista riferendosi all’accordo siglato dall’azienda che produce vetro per auto nella zona industriale di San Salvo con Cgil, Cisl e Uil. Lavorare meno, accettando una riduzione dello stipendio (-20% della paga base), ma lavorare tutti, evitando licenziamenti: questo prevedono i contratti di solidarietà, cui sempre più fabbriche stanno facendo ricorso nel Vastese. In particolare nel settore automobilistico, dove la crisi è pesantissima. Nel metalmeccanico, il segretario provinciale della Fiom-Cgil, Mario Codagnone, ha più volte auspicato il ricorso a queste forme di contrattazione collettiva per salvare i mille posti di lavoro a rischio tra le tute blu.
“Ma non è giusto che alla Pilkington si faccia una disparità di trattamento tra gli operai, che sono costretti a rimanere a casa per intere settimane, quadri e impiegati, che invece rimangono fermi solo per 3-4 giorni e possono scegliere quando non lavorare”, attacca Ranieri. “Inoltre, mentre in solidarietà vengono collocati anche gli autisti, a svolgere i lavori di movimentazione delle merci vengono chiamate ditte esterne. E questo non credo che consenta un risparmio. Non cadiamo nelle provocazioni di chi ci accusa di essere il sindacato del no e di non saper avanzare proposte concrete. Non veniamo mai invitati al tavolo di confronto e, in questa scelta di escluderci, c’è lo zampino dei sidnacati confederali. Se fossimo messi in condizione di conoscere le proposte dell’azienda, potremmo valutarle ed elaborare soluzioni alternative. La Pilkington sia autogestita dai lavoratori”.