“Esattamente come un anno fa”, dice con tono accorato Giovanni D., 66 anni, di Vasto. Ha ancora gli occhi lucidi dopo essersi fermato per una mezzoretta davanti alla tomba della moglie. L’Eterno riposo e un mazzo di fiori.
Poi un’altra preghiera nella cappella del cimitero di via dei Conti Ricci. Lì dietro, nell’abside, scopre che l’ossario delle persone morte senza parenti in vita è ancora in condizioni indecenti. “In un anno il Comune non ha fatto niente. Il tetto è sfondato. Non credo che per ripararlo serva un grande investimento”.
Un anno fa, il 2 novembre 2011, un documento formale veniva presentato da Etelwardo Sigismondi, capogruppo del Pdl in Consiglio comunale: l’ossario del cimitero “versa in condizioni vergognose”, scriveva il rappresentante dell’opposizione. “Ossa ammucchiate tra le pareti umide, il tetto della struttura è sfondato ed in mezzo alle ossa c’è anche dell’immondizia. Non è decoroso, per un Paese civile che le ossa dei defunti si trovino ammucchiate in quel modo. E le condizioni igienico sanitarie della cappella? Presenterò un ordine del giorno durante il prossimo Consiglio comunale al fine di individuare le somme necessarie alla riqualificazione della vecchia struttura, va bene parlare dei nuovi loculi, ma bisogna pensare anche a come vengono conservati i resti dei defunti”.