La scuola italiana vive certamente un momento di fermento. La scorsa settimana sono stati gli studenti del vastese a protestare contro il decreto Aprea. Ora sono i docenti, in particolare quelli del Liceo Scientifico Mattioli di San Salvo, a far sentire la loro voce. L’assemblea sindacale indetta dalla RSU ha espresso il dissenso per l’innalzamento delle ore di lezione dei docenti da 18 a 24.
Per questo, il personale docente, ha ritirato la disponibilità allo svolgimento delle attività non obbligatorie e previste dal contratto di lavoro. Oltre a questo, i docenti sansalvesi chiedono “con forza l’apertura delle trattative per il rinnovo contrattuale con un adeguamento stipendiale allineato alla media europea”.
Verranno quindi fermate tutte le attività aggiuntive rispetto alle normali ore di lezione, e non è escluso che vengano messe in atto ulteriori forme di protesta. I professori del Mattioli ritengono che l’articolo 3 del disegno di legge di stabilità “lede in forma gravissima la dignità e la professionalità del proprio lavoro. Non tiene conto – aggiungono- del fatto che tutti gli insegnanti svolgono una mole impressionante di quello che si definisce lavoro sommerso”, con attività il cui monte orario non viene retribuito.
Altri punti critici sono il possibile “taglio di almeno 30mila posti di lavoro e il sensibile peggioramento delle già difficili condizioni in cui espleta le proprie funzioni poiché ogni docente sarà impegnato in classe per l’intera mattinata senza possibilità di avere il tempo indispensabile per la programmazione, l’organizzazione e la verifica del proprio lavoro”.
Oltre a questo, ai docenti non sono andate “giù dichiarazioni indegnamente offensive del personale docente e da comparazioni inesatte con la situazione internazionale”, fatte dal Ministro e dai suoi stretti collaboratori.
Ecco perchè i professori del Liceo protestano dicendo “stop” a tutte le iniziative che vanno oltre le canoniche ore di lezione.