Il corteo di manifestanti riuniti in piazza della Repubblica alle ore 9.30 indossa i colori della bandiera spagnola a rimarcare la tutela prestata agli attuali titolari degli stabilimenti balneari iberici. Il governo spagnolo evita le evidenze pubbliche sulle spiagge, imposte dalla direttiva europea Bolkestein (approvata nel 2006 dal Parlamento Europeo), consentendo il rinnovo delle odierne concessioni fino a 75 anni.
In Italia il Decreto Gnudi, presentato circa una settimana fa, invece, prevede la messa all’asta delle concessioni demaniali (nel 2016) con un eventuale indennizzo per il concessionario uscente, in linea con la direttiva europea. “Regalare le spiagge italiane alle multinazionali sarebbe una vera e propria confisca del lavoro di trentamila aziende italiane e ottocento imprese abruzzesi” sottolinea Antonio La Torre presidente regionale di Fiba-Confesercenti durante la manifestazione pacifica terminata sotto la sede del consiglio regionale di Piazza Unione.
I dimostranti, diretti da Riccardo Padovano (Sib-Confcommercio), richiedono l‘intervento della Regione Abruzzo a Bruxelles per impedire la scomparsa di una realtà socio-economica portante del turismo della costa adriatica e non solo, “colpito dalla sindrome di Bolkestein” come scritto nelle onoranze funebri mostrate durante il corteo. Lungo il centro cittadino oltre mille partecipanti, fra i quali gli esponenti dei diversi comuni del litorale abruzzese in fascia tricolore, per appoggiare e promuovere l’istanza delle differenti associazioni (Sib-Confcommerco, Cna Balneatori, Fiba Confesercenti, Assobalneari Confidustria).
“Far parte dell’Unione Europea deve tradursi nella possibilità di avere benefici per la comunità, non può significare rinunciare al principio di autodeterminazione delle popolazioni, non significa allearsi e calpestare l’identità di un popolo. Dunque l’Europa non può pensare nè pretendere di cancellare quelle attività balneari- ha sottolineato il sindaco Luigi Albore Mascia nel comunicato stampa alle redazioni – che sono la storia della nostra città della nostra regione, del nostro Paese. Oggi con la manifestazione odierna abbiamo messo il primo tassello importante per una battaglia giusta che vinceremo uniti, imprenditori, cittadini, consumatori e istituzioni.
L’appuntamento è ora al prossimo 6 novembre a Bruxelles, quando anche l’assessore regionale Di Dalmazio ci rappresenterà tutti dinanzi al Parlamento Europeo con i nostri parlamentari e il Ministro Gnudi per chiedere e ottenere l’annullamento della procedura d’infrazione ricevuta per non aver rimesso all’asta le nostre concessioni demaniali”.
Michele Bellafronte
foto Roberta Verzelli