Anche Michele Celenza, presidente dell’associazione civica Porta Nuova, sostiene la raccolta di firme perché rimanga di proprietà pubblica l’ex asilo Carlo Della Penna. Nelle scorse settimane è stato Carlo Centorami, discendente del filantropo vastese e presidente dell’associazione Vasto libera, ad avviare la petizione popolare. Ora, attraverso una mail diramata ieri pomeriggio, Celenza invia ai destinatari il modulo per la raccolta delle firme e invita tutti “a far circolare”, affermando che “mi sembra una causa sacrosanta”.
L’intervento dei vigili – L’ex Asilo Carlo Della Penna è ancora terreno di conquista dei vandali. Il primo giugno del 2011 vi era stato uno degli episodi più eclatanti. In quel caso era intervenuta la Polizia per effettuari i rilievi in cerca di prove che potessero far risalire agli autori di quel disastro. Dopodichè le porte erano state richiuse dagli addetti comunali. Purtroppo questa struttura, sede in passato dell’asilo voluto dal benefattore vastese emigrato in Argentina, poi dell’Università, in seguito degli uffici scolastici e del corso di taglio e cucito, è ormai chiusa da anni.
Chi vuole può intrufolarsi agevolmente, senza dare troppo nell’occhio. E una volta dentro può compiere ogni azione, lecita o illecita. Questa sera è stato l’architetto Francescopaolo D’Adamo, che passava in via Madonna dell’Asilo per recarsi ad una riunione, a segnalare che la porta d’ingresso era aperta. Sul posto si è portata una pattuglia della Polizia Municipale, raggiunta poi da una volante della Polizia, dal dirigente comunale Vincenzo Marcello e dagli addetti dell’ufficio servizi.
All’interno lo scenario è desolante. Non ci sono segnali di bivacchi, quanto piuttosto uno scenario da invasione barbarica. Chiaramente tutto ciò che si vede non è stato fatto in una sola notte. Qui dentro devono essere entrati per giorni e giorni. Muri distrutti, mozziconi e altri resti ovunque, sporcizia, alcune sedie bruciate, sembra da poco. Ad una delle porte è stato appeso un cappio, forse utilizzato per qualche macabro gioco. L’ex asilo è una struttura molto grande, con i corridoi che girano tutto intorno. I vandali hanno distrutto anche quella che una volta era la cappella. Anche le stanze che nel recente passato ospitavano l’ufficio scolastico sono state prese d’assalto. Sono scesi anche negli scantinati, dopo aver divelto una porta laterale. Ma tutte le porte esterne che danno sul retro, quindi non visibili dalla strada, sono aperte. Gli operai dell’ufficio servizi hanno provveduto a richiuderle, poi sarà il momento di decidere cosa fare.
Sullo stato di abbandono di questo edificio, nel cuore della città, che potrebbe rappresentare davvero un luogo importante, si è discusso. Tanto, forse troppo, senza poi passare all’azione.E così l’ex asilo resta terreno di conquista di chi non trova niente di meglio da fare che andare a distruggere un bene pubblico. Con buona pace di Don Carlo, il cui busto posto all’ingresso sembra desolamente guardare la fine che sta facendo ciò che lui aveva regalato alla città di Vasto dopo aver duramente lavorato in Argentina.