“Perché il Comune di Vasto ha spacchettato i lavori di ristrutturazione delle facciate esterne del municipio, aggirando i limiti previsti dal regolamento comunale per l’acquisizione di beni e servizi in economia?”. Lo chiede l’associazione Codici, centro per i diritti del cittadino, che annuncia un esposto in cui chiederà alla magistratura vastese di indagare. Tutto ruota attorno agli interventi di consolidamento in corso a palazzo di città. Vengono eseguiti dall’impresa Peluso di Vasto. I primi lavori hanno riguardato la facciata di piazzale Histonium, dove nel 2009, anno del terremoto dell’Aquila, si era reso necessario un consolidamento un orrendo colpo d’occhio. Nel frattempo, si erano cominciati a sgretolare i lunghi balconi che affacciano su corso Garibaldi, piazza Barbacani e via Mascagni. Ora che i lavori sono in corso, Codici solleva dubbi sulle determine dirigenziali, come nei giorni scorsi ha fatto il sito internet semidiceviprima.it.
L’esposto – “Sono numerose le segnalazioni di alcune ditte di Vasto in merito alla scelta dell’amministrazione comunale di affidare la ristrutturazione del palazzo municipale ad un’unica impresa, spacchettando gli interventi”, afferma Riccardo Alinovi, portavoce a Vasto dell’associazione Codici, che chiede “si faccia chiarezza sull’uso di un regolamento che fissa a 40 mila euro il tetto massimo di spesa per poter accedere ad una procedura negoziata senza preventiva pubblicazione del bando (articolo 125, comma 11 – decreto legislativo numero 163 del 2006 e successive modifiche intervenute).
Alcune ditte cittadine mi hanno chiesto come abbia potuto il Comune di Vasto affidare lavori per oltre 90mila euro ad una sola ditta, per giunta senza bando di gara, per i lavori di riqualificazione dell’edificio comunale
Sono state fatte 4 determine dirigenziali distinte, da parte del dirigente del settore II, Vincenzo Marcello, fratello del vice presidente del Consiglio comunale Gino Marcello.
Il dirigente ha aggirato l’ostacolo del regolamento comunale che prevede che non si possa procedere con affidamento diretto per importi superiori a 40 mila euro, firmando 4 determine distinte, la prima con data 5 giugno 2012 per un importo di 8 mila euro (messa in sicurezza pavimentazione ingresso uffici S.I.C.), la seconda in data 2 luglio 2012, per un importo di 39.750,00 (lavori ristrutturazione edilizia della sede municipale), la terza in data 3 agosto 2012 per un importo di quasi 4 mila euro (lavori ristrutturazione edilizia sede municipale), la quarta in data 16 settembre 2012 per un importo di euro 39.853,00 (lavori di ristrutturazione della sede municipale).
E non si dica che a luglio, quando l’impresa ha avviato i lavori di riqualificazione del municipio, non si conosceva lo stato dell’intero immobile”, attacca Alinovi. “E cosa ha fatto l’Ufficio finanziario che, di volta in volta, doveva attestare la regolarità contabile dell’atto?
Per queste ragioni chiediamo l’intervento del sindaco Lapenna che, è vero, deve limitarsi a dare un indirizzo al suo dirigente, ma è altrettanto vero che poi, assieme a tutti i consiglieri comunali, è tenuto a vigilare perché le leggi ed i regolamenti vengano rispettati.
In questo caso chiediamo anche un intervento del vice presidente del Consiglio Gino Marcello perché assuma una posizione. Codici non ce l’ha con l’impresa. Dai consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione, mi aspetto che questa vicenda venga portata all’attenzione del Consiglio comunale”.