Una beffa. Non ci sono altri termini per definire il Gran Premio d’Australia di Phillip Island. Uno Iannone che sembrava essere in ottima forma è costretto ad abbandonare la gara dopo pochi giri per un problema alla sua Speed Master che lo ha lasciato appiedato alla gara dopo pochi chilometri. Ancora una volta il pilota vastese vede il suo talento e la sua classe frenati da una moto non all’altezza. Unica nota positiva la terza posizione mondiale confermata, visto che Luthi fa un dritto a nove giri dalla fine, uscendo fuori dalla gara anche lui.
E’ anche la domenica in cui Marc Marquez conquista il suo titolo mondiale, staccando definitivamente l’inseguitore Espargaro. Marquez è stato decisamente il dominatore assoluto della stagione, con grandiose prestazioni in prova e in gara lungo tutta la stagione. Certo, ai tifosi di Andrea Iannone sarebbe piaciuto vedere una sfida a “moto pari”, perchè Ian 29 ha dimostrato, quando la sua Speed Master glielo ha permesso, di essere molto forte.
La cronaca. Si corre sul tracciato australiano di Phillip Island la penultima prova stagionale del motomondiale. Andrea Iannone è chiamato a confermare il terzo posto nella classifica iridata, per concludere al meglio la sua avventura nella classe intermedia delle due ruote prima di tuffarsi nell’avventura Ducati. Il pilota vastese scatta dall’ottava casella in griglia, dopo un fine settimana complicato, in cui sono emerse nuovamente le difficoltà della sua Speed Master.
Parte la gara e i piloti si lanciano lungo le curve di Phillip Island. Iannone, nel corso del primo giro, dopo essere riuscito a conservare l’ottava posizione è costretto a scivolare indietro. In testa alla gara è Marquez a prendersi la testa della gara, dimostrando ancora una volta quanto la sua moto sia nettamente superiore a quella degli avversari. Alle sue spalle c’è Espargaro, nel tentativo di contrastare il leader del mondiale.
Iannone, che per conservare il terzo posto nel mondiale deve curare Luthi (che lo segue a 11 punti di distanza), cerca di rimontare il gruppo, lasciandosi lo svizzero alle spalle. Quando mancano 21 giri al termine della gara il pilota vastese è riuscito a portarsi in quinta posizione, con una serie di sorpassi che non gli riuscivano da diverse domeniche. Scavalca anche Aegerter e si lancia all’inseguimento del terzetto di testa.
Il tempo di mettere nel mirino i tre piloti di testa e la sua Speed Master tira fuori un nuvolone di fumo bianco, lasciandolo appiedato. Uno Iannone sconsolato è costretto ad abbandonare una gara in cui si stava rivelando come un protagonista assoluto, avendo recuperato tante posizioni con un inizio “alla Iannone”.
La gara prosegue con Espargaro che va in fuga con Marc Marquez che se ne resta tranquillo in terza posizione, che gli è più che sufficiente per lanciarsi verso la conquista del titolo iridato.
“Stavo andando molto bene- dice un malinconico Andrea Iannone dopo il rientro nei box-, dopo che nel warm up eravamo riusciti a trovare una messa a punto che mi permetteva di guidare più tranquillo. A un certo punto la moto si è bloccata, per fortuna ho l’abitudine di guidare sempre con la mano della frizione, quindi sono riuscito a non andare a terra. Peccato, perché credevo nel podio e stavo risalendo”.
Espargaro prosegue nella sua cavalcata verso la vittoria con un terzetto Redding-Marquez-West che si gioca le altre due posizioni del podio. Finisce con Epargaro sul gradino più alto din un podio completato da West e da Marc Marquez che nelle ultime curve va a conquistarsi anche il podio ma soprattutto la vittoria del titolo mondiale.