Antonio Liberatore, detto ct e noto come la Tigre, soprannome che è stato fonte di ispirazione per la denominazione del club, è l’allenatore del Real Tigre Vasto, una realtà che continua a sorprendere e che attualmente occupa la terza posizione in classifica nel campionato di Prima Categoria, ad un solo punto dal Real San Salvo e a tre dalla capolista allestita per vincere, il Borrello di Donato Anzivino.
Mister Liberatore, oltre ad essere un trainer carismatico è anche un vincente, avendo ottenuto due promozioni in due anni, con 11 titoli in bacheca conquistati complessivamente sia da giocatore che da allenatore. Il tecnico “lavora” alle dipendenze di sua moglie Simonetta Baiocco, la presidentessa del club, che in passato ha ricoperto la stessa carica nel Vasto Marina. L’aspetto singolare non è solo questo, il Real Tigre è nato sotto l’ombrellone nel 2009, nello stabilimento balneare di famiglia e dopo essere passato in due stagioni dalla Terza alla Prima Categoria, grazie all’impegno costante di un gruppo di amici, non ha la minima intenzione di porsi dei limiti. Il tutto senza pagare i giocatori.
Da neopromossa si aspettava di iniziare così bene?
Sì, questo è un gruppo che mi segue molto, che si impegna, sono 26 ragazzi che ci tengono tutti tanto, 4-5 di loro devono andare in tribuna, ma accettano sempre le scelte dell’allenatore, è un grande gruppo che ragiona da squadra, ed è questa la nostra forza. Io poi, nel limite del possibile, cerco sempre di farli giocare tutti perché è giusto così.
Con quale spirito avete iniziato questo campionato?
Siamo al terzo anno e dopo due promozioni consecutive lo spirito è sempre lo stesso degli inizi, il divertimento e l’amicizia sono al primo posto, non paghiamo i nostri giocatori, diamo solo un rimborso spese e qualche premio per le partite più importanti, da noi non ci sono stipendi.
Riuscite a fare calcio in questo modo?
Questa estate si sono proposti molti giocatori, ma noi li abbiamo ingaggiati, sia perché in passato non avevano voluto far parte di questo progetto, sia perché andiamo avanti con i nostri. Sono convinto che anche in questo modo e con questo atteggiamento si possano fare campionati importanti.
Che obiettivo avete quest’anno?
Il campionato è molto difficile ed equilibrato, proveremo a raggiungere i play-off, anche se non è facile, ci sono squadre che hanno giocatori di categoria superiore. Noi possiamo fare bene, se ci crediamo ancora di più andremo avanti.
E’ più difficile rispetto al passato?
Il livello si è alzato e ti spiego il perché: nella zona non ci sono squadre di Promozione, da Schiavi D’Abruzzo a Perano c’è solo il Cupello e così tutti i più giovani sono scesi a giocare in Prima Categoria, così il livello si è elevato, ma è un bel campionato.
Siete molto ambiziosi, ma non vi spaventa passare alla categoria superiore per via delle spese?
Noi puntiamo a vincere sempre, vogliamo arrivare più in alto possibile, ma senza svenarci e se dovesse arrivare la Promozione l’affronteremmo con lo spirito di sempre. Andiamo avanti con il nostro progetto, anche se dovessimo retrocedere. In futuro vorremmo creare un forte settore giovanile, il primo anno avevamo la Juniores che è arrivata terza.
Quali sono le maggiori difficoltà che avete incontrato fino a questo momento?
La scorrettezza di certe squadre che hanno offerto dei soldi ai nostri giocatori per portarceli via, proponendo cifre sproporzionate, ma che poi come al solito non vengono date. Secondo me queste categorie devono rimanere di dilettanti, nel vero senso della parola, non si devono pagare stipendi esagerati in Prima Categoria, soprattutto in un periodo di crisi come questo.
I vostri ragazzi però non hanno accettato.
Ci ha fatto molto piacere che nonostante queste offerte siano rimasti con noi, alcuni di loro cambiano i turni di lavoro pur di giocare e fanno dei sacrifici. Questo è un gruppo dove tutti sono utili e tutti indispensabili, sono ragazzi di categoria superiore, soprattutto mentalmente, questa squadra non la cambierei mai con nessuna, davvero, non farei nessuno scambio, anche se in passato ci è stato proposto.
Da chi?
Lo scorso anno a dicembre il Real San Salvo ci propose di riprendere la squadra, ma abbiamo rifiutato, siamo rimasti fedeli alla nostra idea.
Che tipo di allenatore è Antonio Liberatore?
Sono il Mourinho dei dilettanti, in totale, da allenatore e giocatore, ho vinto 11 campionati: Vasto Marina, Casoli, Petacciato e Real Vasto. Mi piace attaccare, curare la fase offensiva e avere una squadra propositiva che impone il proprio gioco.
Ai giocatori cosa chiede?
Il massimo impegno, non mi importa che giochino bene o male, ma che diano il massimo, devono dare tutto.
Qual è il suo rapporto con loro?
Sono come un fratello maggiore, anche se di alcuni potrei essere il padre. I miei giocatori sono i migliori del mondo, non potrei avere una squadra più forte, se giocano con me sono i migliori della categoria.
E’ sbagliato dire che il Real Tigre rispecchia il carattere del suo allenatore.
No, infatti non vincerà mai la Coppa Disciplina, rispecchia il mio carattere, ma non è cattiva, è grintosa, lotta su ogni pallone, non riesce a stare sotto di un gol e si è visto anche nella partita persa contro il Fossacesia, ma a me va bene così, quando perdo è lutto.
E quando vincete? Le vostre cene ormai sono famosissime.
Quando vinciamo bisogna festeggiare, noi andiamo sempre a cena insieme tutte le sere dopo le partite indipendentemente dal risultato, facciamo anche un primo round al Dollaro, il mio locale e poi tutti a casa nostra. A tal proposito devo ringraziare in modo particolare i responsabili delle cene, che sono i miei genitori: Concetta Genovesi e Nicola Liberatore, per noi sono fondamentali visto che siamo spesso tra le 50 e le 60 persone, senza di loro non sarebbe possibile.
Che effetto vi ha fatto essere ripresi dalla Domenica Sportiva?
All’inizio pensavo si trattasse di uno scherzo e anche i dirigenti del Cupello pensavano la stessa cosa, ma è stata veramente una bella sorpresa, non ce l’aspettavamo.
E con la moglie presidentessa come va?
Ogni tanto ci scontriamo, in campo non siamo come moglie e marito, lei è la presidentessa io l’allenatore.
Si sente tranquillo?
Assolutamente no, se non dovessimo arrivare ai play-off potrebbe esonerarmi, anche perché lei vuole sempre vincere, in passato dopo due pareggi consecutivi sono stato a rischio.
Parenti, figli e amici cosa ne pensano?
Tutti ci seguono e ci aiutano, siamo una grande famiglia, anche tra le fidanzate e le mogli dei ragazzi si è ormai creata una bella amicizia, partecipano, così come i figli. Alla fine non si fa solo calcio, ma anche altro.
Oltre a lei e sua moglie chi si occupa della squadra?
I vicepresidenti Pierluigi Sabatini, detto Folletto e Orlando Catanesi, il direttore generale Antonio Chiavaro e finalmente abbiamo, per la gioia di mia moglie, anche un’altra donna nello staff, la sua grande amica Monica Tumini. Poi ci sono i collaboratori tecnici: il direttore sportivo Marco Sisti, l’allenatore dei portieri Amedeo Nanni, l’allenatore in seconda Simone Di Domenico e i responsabili della squadra Rossano Torino, Stefano Ruzzi e Giovanni Trentino. Oltre a loro ringrazio gli sponsor che ci supportano e la palestra Le Physique per il recupero dagli infortuni che sono stati superati grazie al contributo di professionisti del settore. Siamo aiutati da tante persone che conosciamo, ma se qualcuno ci volesse dare una mano è ben accetto, abbiamo grandi progetti per il futuro e vogliamo crescere.
Avete anche un pubblico di fedelissimi.
Sì, ma anche di grandi “tirapiedi”, noi siamo così o ci si ama o ci si odia. Comunque quelli che ci seguono sono una grande tifoseria.
Quando avete iniziato pensavate che un giorno sareste arrivati a fare tutto ciò?
Eravamo convinti che si potesse arrivare in Prima Categoria e con questo metodo si potesse fare calcio a buoni livelli. I risultati ci hanno dato ragione. Gli addetti ai lavori invece dicevano che era impossibile andare avanti senza pagare i giocatori, quando eravamo in Terza che non saremmo andati oltre, poi in Seconda dicevano la stessa cosa e ora vediamo cosa succede in Prima. Io dico che non c’è due senza tre…