Giancarlo Vitiello non si sbottona. “Le indagini sono in corso e su di esse vige il massimo riserbo”, si limita a dire il capitano dei carabinieri di Vasto.
Ma spunta un secondo filone nell’inchiesta sui furti alle Poste centrali di via Giulio Cesare. Intanto, dopo l’avviso di garanzia notificatogli nelle scorse settimane, P.R., 53 anni, impiegato dell’ufficio, ora si trova agli arresti domiciliari nella sua casa di Vasto. Dopo l’ammanco da 15mila euro dalla cassaforte del settore Poste impresa del palazzo di vetro, l’amministrazione postale lo aveva trasferito in via precauzionale, assegnandolo a un altro ufficio della provincia.
I fatti risalgono al 31 agosto scorso. Le immagini della videosorveglianza interna avrebbero immortalato l’uomo mentre entrava nei locali destinati al servizio business, vuoti in quel venerdì pomeriggio in cui era stata aperta la cassaforte (come risulta dalle apparecchiature elettroniche che ne registrano data e ora di apertura). Poi, dopo il week-end, alla riapertura del 2 settembre, gli impiegati avevano scoperto che circa 15mila euro in contanti si erano volatilizzati. Subito è scattata la denuncia inoltrata ai carabinieri. Coordina le indagini il procuratore capo, Francesco Prete.
L’arrestato “è una persona agiata, che non aveva alcuna esigenza di liquidità”, sottolinea Vitiello.
Il secondo filone – Ora spunta il secondo filone dell’inchiesta. Gli investigatori hanno accertato analoghi ammanchi dall’ufficio postale di via Giulio Cesare, ma per cifre leggermente inferiori. “Le indagini sono in corso e su di esse vige il massimo riserbo”, dice il comandante della Compagnia di Vasto.
Casse vuote negli sportelli al pubblico: questo avrebbero trovato in più di una circostanza gli addetti del front office. In alcuni casi i cassieri sarebbero stati costretti a rimetterci di tasca propria svariate migliaia di euro. Gli episodi del genere sono stati almeno tre. I militari danno la caccia ai colpevoli.