La tassa cimiteriale per le lampade votive è sproporzionata rispetto al consumo effettivo di energia elettrica. Il Comune di Vasto incassa di più di quanto spende per pagare la corrente con cui alimenta i lumini elettrici del cimitero di via dei Conti Ricci. Lo dice a ZonaLocale.it Elio La Verghetta, geometra vastese.
“Una lampada votiva non consuma più di 1 watt all’ora per 365 giorni all’anno per 24 ore al giorno. Il totale consumo di elettricità è: 1 Watt x 365 gg x 24 ore = 8760 Watt, quindi 8,76 Kilowatt di consumo annuo, che al prezzo di 0,15 € per Kilowatt fa un costo di energia elettrica all’anno pari a 1,314 €. Per cui la sola tassa messa dal Comune (non il consumo) di 3 € è già, di per sé, superiore di oltre il doppio al consumo di energia elettrica”. Secondo La Verghetta, stante questo aumento della tassa, “era meglio il privato”.
Ieri – Si allarga la protesta contro l’aumento delle tasse cimiteriali. A molti cittadini sono giunte le lettere con cui il Comune chiede il pagamento di 20 euro e 74 centesimi all’anno per ogni lampada votiva elettrica, cifra maggiorata da una sovrattassa di 3 euro giustificata come generico rimborso spese. Dopo aver letto la notizia della protesta del familiare di un defunto, ecco un altro vastese che si lamenta. E’ Francesco Tomassoni, noto dirigente di basket.
Rispetto ad altri cittadini, “a me è andata meglio perché ho sempre pagato € 3, ma per due lampade votive e, in Comune, ho avuto altre spiegazioni. Subito mi avevano parlato delle spese di notifica per raccomandata, ma poi, visto che la spedizione era avvenuta soltanto con posta prioritaria, il “Rimborso spese” in oggetto era stato deciso con Delibera del Consiglio Comunale nr. 23 del 07/05/2012 che, neanche a farlo apposta, manca sul sito del Comune della Città del Vasto (vedi allegati sopra).
E dire che fino allo scorso anno c’era una Ditta di Varese con l’incarico di riscossione dello stesso importo (€ 20,74=) che da quest’anno va per intero nelle Casse Comunali nella Risorsa 740 Capitolo 10 che presenta una disponibilità negativa di € -3.316,30 per il cui azzeramento servono qualcosa come 1.105 richieste di pagamento. E da dove arriva questa disponibilità negativa?”.