Il profilo genetico è quello di Vito Pagano. Questo dicono i reperti trovati sul luogo del delitto. E a questo risultato sono giunte le analisi eseguite nei laboratori di Roma dal Ris, reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri. Si stringe il cerchio delle indagini sull’omicidio di San Salvo. “I profili genetici sono in parte sovrapponibili, ma ci sono anche altre impronte. Ci riserviamo di far analizzare la documentazione a un genetista”, precisano Clementina De Virgiliis e Fiorenzo Cieri, gli avvocati dell’inidiziato numero uno.
La prima notizia – “Abbiamo i risultati del Ris. Sì, riguardano il mio assistito. Al momento non posso aggiungere altro”, si limita a dire Clementina De Virgiliis, avvocato di Vito Pagano, il 28enne arrestato il 14 agosto scorso perché accusato dell’omicidio di Albina Paganelli, la 68enne assassinata a coltellate nella sua casa di via Fedro a San Salvo. “Non posso dire altro. Ho avuto i risultati del Ris alle 12.30. Voglio prima parlarne col collega”, dice la De Virgiliis riferendosi a Fiorenzo Cieri, che insieme a lei compone il collegio difensivo. Le analisi dei carabinieri del Reparto investigativo scientifico di Roma erano state eseguite lo scorso 23 agosto.
“Non ho ancora visto le carte, ma l’esito degli esami mi sembra pacifico, c’è compatibilità, altrimenti la controparte non avrebbe chiesto l’accertamento della capacità di intendere e di volere”, diceva in tarda mattinata Giovanni Cerella, avvocato dei familiari della vittima.
“Dalle prime informazioni che abbiamo, le analisi del Ris escluderebbero qualsiasi coinvolgimento del nostro assistito”, anticipa Giuseppe Piserchia. Lui e Andrea Chierchia sono i legali di Gelu Chelmus, il 31enne rumeno inizialmente sottoposto a fermo di polizia giudiziaria e poi scarcerato dopo 27 ore.
Le analisi – Nei laboratori della capitale, i militari hanno passato al microscopio tre reperti rinvenuti dai carabinieri della Compagnia di Vasto e dai loro colleghi di San Salvo sulla scena del crimine, in via Fedro: il coltello trovato sul tetto della casa di Pagano, le due banconote da 50 e 10 euro nella tasca dei pantaloni e le scarpe. Questi ultimi due elementi erano impregnati di sangue.
L’incidente probatorio – La difesa sostiene che, quando è entrato nella casa di via Fedro, Pagano fosse incapace di intendere e di volere. La perizia psichiatrica verrà eseguita il 18 ottobre prossimo, giorno in cui il Gip del Tribunale di Vasto, Stefania Izzi, ha fissato l’incidente probatorio. L’esperto nominato dalla parte civile è Vincenzo Mastronardi, criminologo di Roma, la difesa si è affidata a Vincenzo Vecchione di Campobasso, che si è occupato in passato del processo ad Angelo Izzo, il killer del Circeo. Il magistrato ha nominato un consulente tecnico d’ufficio, Maria Cinapro. Il 18 a palazzo di giustizia l’assegnazione ufficiale degli incarichi.