La guerra del pesce è iniziata nel 2007. Prima gli sconfinamenti dei pescherecci pirata provenienti dalla Puglia nelle acque riservate alla marineria locale: nottetempo, due imbarcazioni tendevano la rete a strascico e la trascinavano fino a poche centinaia di metri dalla costa, facendo razzia di tutto e distruggendo il fondale marino. Per svolgere quelle indagini i militari fecero foto, filmati e utilizzarono il Blu Box, il sistema satellitare che consente di tracciare la rotta di tutte le navi che solcano le acque territoriali italiane.
Poi le vongolare che in piena estate si spingenvano il più vicino possibile alla riva alzando polveroni sottomarini di sabbia che rendevano torbide le acque in piena stagione balneare. “Ma durante l’estate scorsa con un’opera di prevenzione siamo riusciti a scongiurare questo problema”, dice il tenente di vascello Giuliano D’Urso, comandante della Guardia costiera di Vasto. “Le vongolare hanno quindi preferito fare ritorno a Ortona”.
Ora le barche che vanno a pesca di vongole sono tornate a rastrellare i fondali. E’ stato un lettore di ZonaLocale.it a scattare le foto che pubblichiamo e che ritraggono un’imbarcazione dentro la baia di San Nicola, a distanza minima dalla riva.
Attualmente il limite è fissato a 600 metri dalla costa. D’Urso annucia ulteriori “controlli sia a mare che a terra”.