“Tramite l’estratto cartografico del Comune, verificheremo gli scarichi a mare”, annuncia il tenente di vascello Giuliano D’Urso, comandante della Guardia costiera di Vasto. I militari di Punta Penna hanno avviato un’inchiesta a largo raggio sul problema scarichi. Tre i filoni d’indagine: abisivismo, fogne rotte e ostruzione in spiaggia dei canali di scolo delle acque piovane.
“Abbiamo chiesto aiuto all’Ufficio circondariale marittimo perché ci sono balneatori che tappano gli scarichi con la sabbia e ci piantano sopra gli ombrelloni”, aveva detto il responsabile dell’Ufficio servizi del municipio, Ignazio Rullo, subito dopo la prima pioggia, che a metà settembre ha causato i soliti problemi, con la melma puzzolente che ha invaso lungomare Duca degli Abruzzi e viale Dalmazia.
Sant’Antonio Abate – Gli uomini del Circomare hanno anche indagato sulla segnalazione della Fee, la fondazione per l’educazione ambientale che assegna ogni anno le Bandiere blu alle località turistiche in grado di assicurare acque di balneazione pulite e tutela dell’ambiente.
Era stato Paolo Leonzio, direttore della Fee Abruzzo e Molise, a sollevare la questione. Nella parte alta della città si accumulano, al di sotto di via Lota, acque sporche che contaminano il terreno e scendono a valle tramite rivoli che si diramano lungo il costone Sud-orientale di Vasto. “Quelle acque non hanno uno sbocco a mare”, precisa D’Urso, fugando i timori su una contaminazione di Fosso Marino, il canale che sfocia al centro della spiaggia di Vasto Marina. “Abbiamo verificato attraverso le certificazioni forniteci dal Comune che dal 2007 al 2011 la bonifica delle vasche sotterranee di accumulo è stata eseguita regolarmente. Quella del 2012, invece, deve essere ancora effettuata”.