Nove concerti in giro per l’Est Europa. Un’esperienza che certamente non si dimentica e che segna una tappa fondamentale nel percorso musicale de Le Scimmie, la band formata da Angelo Xunah Mirolli alla chitarra e Mario Serrecchia alla batteria. Partiti in furgone hanno avuto tre compagni di viaggio d’eccezione. Marco Taddei, che ha immortalato tutto con la sua macchina fotografica, Michele Montagano, che ha realizzato un reportage giorno per giorno e Davide Straccione, che si è sobbarcato la maggior parte delle ore di guida.
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Una serie di appuntamenti così concentrati in pochi giorni hanno richiesto mesi di lavoro per incastrare il tutto nel migliore dei modi. “E’ partito tutto dall’invito che abbiamo ricevuto per partecipare al Robust Festival di Kiev, dopo che una webzine aveva recensito il nostro disco”, racconta Xunah al ritorno dal viaggio. “Allora, nella scorsa primavera, ci siamo messi al lavoro per trovare date, organizzare gli spostamenti, perché comunque mettere 9 concerti uno dietro l’altro non è semplice”.
L’impegno però è stato ripagato dall’accoglienza ricevuta. “Gli ambienti che si trovano sono belli, la gente è molto calorosa alle serate, sono molto più aperte nel conoscere, nell’ascoltare. Questo è accaduto particolarmente in Ucraina e Serbia. Lì non mi aspettavo di trovare un’accoglienza del genere, ma abbiamo trovato persone molto predisposte all’ascolto di cose nuove. Nel complesso abbiamo trovato sempre molta gente, poi è normale che su nove date di tour capita la serata con meno pubblico”.
Il tour europeo è arrivato proprio alla fine del “ciclo di vita” di Dromomania, l’album realizzato da Le Scimmie. “In effetti è stata una cosa inaspettata. Però, ripensandoci ora, trovo sia giusto così, portare questo lavoro in tour prima di rimettersi in studio a lavorare ad un nuovo progetto, dopo aver suonato fuori, aver respirato aria nuova, aver visto gli ambienti dove la nostra musica è più seguita. Sono cose che se non vivi non puoi capire. Sia io che Mario siamo molto soddisfatti”.
E’ stata l’occasione per incontrare altre band, per scambiarsi idee, consigli, per un ascolto reciproco. “Metà tour l’abbiamo condivisa con un gruppo rumeno. Poi abbiamo stretto amicizia con un gruppo serbo, che prima di ripartire ci ha anche regalato una bottiglia di liquore tipico (molto gradita da tutti e 5)”.
Guardando un po’ di materiale audio-video si capisce come Le Scimmie abbiano trovato un’ottima accoglienza. “In generale sono tutti più pronti ad ascoltare. Abbiamo avuto anche qualche piccola soddisfazione personale. Ad esempio, dopo la tappa di Kiev, abbiano suonato a 100 km di distanza. Ci sono dei ragazzi che sono venuti apposta per risentirci e prendere il nostro cd”.
Per Angelo e Mario è stata la prima esperienza fuori dall’Italia. “E’ stato molto faticoso. Dopo 10 ore di furgone arrivare in un locale e dover suonare qualche volta pesa. Però in 5 si sta bene. E devo dire che è tutta un’altra cosa suonare una sera dopo l’altra. C’è più affiatamento, inizia a muoverti con scioltezza sulla scena. E poi si fa tanta esperienza in più. Suonare insieme ad altri è stato importante, sentiamo di essere cresciuti”.
In tutto questo c’è stato anche il tempo di visitare i Paesi raggiunti. “Ci sono posti belli, in particolare Budapest e Varsavia. Kiev è bella, ma in generale Ucraina e Romania non mi hanno colpito. Però devo dire che soprattutto lì la gente era più predisposto all’ascolto”. I rapporti che si sono creati con le altre band potrebbero dare vita a “scambi” di ospitalità, se non fosse che Vasto è fuori dalle rotte seguite solitamente. “Sarebbe bello poter ospitare qualche band. Però per chi gira in Europa è difficile e costoso arrivare nel centro Italia. Nel nostro viaggio la parte più onerosa è fare Trieste-Vasto. Abbiamo fatto 7mila chilometri ma gli ultimi sono i più costosi, perché di benzina e autostrada spendi il triplo rispetto agli altri Paesi”.
Da questo viaggio Angelo e Mario hanno raccolto tanti spunti che troveranno spazio nel prossimo disco. “Alcuni pezzi li abbiamo già suonati dal vivo, ma non c’è ancora un’idea precisa per il nuovo album. Ora per un po’ staremo fermi e poi riprenderemo a lavorare insieme, anche se credo che il nuovo disco uscirà non prima della prossima estate”.
Dopo questa esperienza Le Scimmie torneranno a suonare in zona, con un pubblico di fedelissimi che li segue sempre. “Suonare a casa è sempre bello. Ci sono gli amici, ci si sente più tranquilli. Quando sei fuori non sai come potrebbero reagire alla tua musica. Ecco, direi che se ripeteremo l’esperienza di un tour faremo come quest’anno. Una data a Vasto prima di partire e poi in viaggio per l’Europa”.
Foto – Le Scimmie-Dromotour 2012
Il racconto fotografico del tour nell’Est Europa de Le Scimmie. Foto di Marco Taddei