A volte la convivenza tra due persone può diventare un incubo. E’ quello che ha vissuto una donna residente a Vasto, maltrattata dal suo uomo, che l’ha minacciata, offesa e picchiata. “Ti uccido, ti faccio a pezzi e ti mangio”, le aveva promesso. Ed è arrivato perfino ad aggredire la figlia di lei. Maltrattamenti in famiglia: con questa accusa la polizia ha denunciato O.N., 33enne originario del marocco.
“L’ultimo episodio risale a pochi giorni fa”, racconta Cesare Ciammaichella, vice questore di Vasto. “L’uomo, in preda alla solita inaudita violenza, aveva cercato di picchiare la donna che fortunatamente era riuscita a sottrarsi e a fuggire in strada con i figli. Purtroppo il convivente era riuscito a raggiungerla e a strapparle di mano il loro figlio minore. Temendo che potesse succedere qualcosa di grave al piccolo la donna aveva chiesto aiuto alla polizia. Gli operatori della Squadra Volante, intervenuti immediatamente, hanno così appreso la triste vicenda, fatta di maltrattamenti e violenze quotidiane. Hanno cercato di rassicurare la donna che si è finalmente convinta a sporgere denuncia per quanto subito. L’uomo è stato subito rintracciato e identificato”.
Ma è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Violenza e umiliazioni ormai andavano avanti da tre anni. “La donna, italiana, aveva avuto due figlie dal precedente matrimonio, il terzo figlio era nato dalla relazione con il marocchino. Dopo la nascita del bambino i due avevano deciso di convivere per formare una nuova famiglia. L’uomo però aveva mostrato subito il suo carattere piuttosto spigoloso ed irascibile. Si rivolgeva alla sua compagna in maniera violenta, minacce e insulti erano all’ordine del giorno.La donna, innamorata, cercava sempre di mettere da parte i momenti difficili di questo rapporto, le intemperanze caratteriali del convivente e sopportava tutto. Con il passare del tempo la situazione era diventata insostenibile”, spiega il dirigente del Commissariato.
“Nello scorso luglio il marocchino aveva picchiato violentemente la donna con pugni e calci, aveva minacciato di ucciderla, di farla a pezzi, di metterla in frigo e di mangiarla un po’ alla volta . La vittima si era talmente terrorizzata da scappare fuori città per non essere trovata, ma poi aveva perdonato quell’uomo tanto violento ed era tornata a casa. In un altro episodio l’aveva rincorsa per la casa con l’intenzione di picchiarla, costringendola a rinchiudersi nella camera da letto e, quando una delle figlie aveva cercato di proteggere la madre ponendosi davanti all’entrata della camera, l’uomo si era avventato su di lei schiaffeggiandola violentemente. Più volte aveva manifestato l’intenzione di sottrarre il figlio minore e di portarlo fuori dall’Italia. In più occasioni la malcapitata aveva chiesto rifugio alla propria madre, per sfuggire alle violenze dell’uomo che aveva minacciato di morte anche l’anziana signora, solo perché aveva accolto in casa la figlia e i nipoti. La vittima non si era mai recata in ospedale per essere medicata, nè aveva mai sporto denuncia nel timore di subire ulteriori violenze e la reazione scomposta dell’uomo”.
Fino all’ultimo episodio, che risale a qualche giorno fa. “Per tali episodi – dice Ciammaichella – sarà valutata la possibilità di un provvedimento cautelare nei confronti dell’uomo, al fine di impedire la reiterazione dei reati commessi”.