E’ in navigazione verso le Canarie My Way 60, la barca del vastese Michele Cassano, che sta realizzando il sogno di una vita: costruire un’imbarcazione per solcare l’Oceano. “Ho sempre amato il mare- ha detto prima della partenza il 40enne armatore vastese-. Nei miei sogni c’era quello di progettare e realizzare una barca con cui poter navigare nell’Oceano”.
E 11 anni fa ha iniziato a progettare la barca con cui il 9 settembre è salpato dal porto di Punta Penna. Un progetto sicuramente ambizioso, a cui all’inizio non credeva nessuno. “Mio padre mi ha preso per pazzo”. Suo padre è il giudice Giuseppe Cassano, partito con lui per i primi giorni di navigazione. Il sogno di Michele ha preso forma giorno dopo giorno, con un lavoro estenuante.
Ci sono voluti 8 anni. L’emozione che ho provato quando l’abbiamo varata, nel 2009, è stata indescrivibile, ho pianto di gioia. Ed è un po’ la stessa emozione che provo oggi”. In questi anni la barca è stata ormeggiata nel Porto di Vasto, sempre ammirata dai lupi di mare di passaggio da queste parti. Sicuramente è una barca dai numeri importanti. 18,3 metri di lunghezza, 5,3 di larghezza, l’albero alto 26 metri e le vele che raggiungono la superficie di 500 metriquadri.
Il viaggio di My Way ha come tappa le Canarie. Da qui, precisamente da Las Palmas, il 25 novembre, partirà la regata oceanica Arc, organizzata dagli inglesi, che attraverserà l’Oceano Atlantico fino ad arrivare a Santa Lucia, nei Caraibi. “Saranno 260 le barche in gara- spiega Michele – che copriranno la distanza di 3mila miglia”. Nel primo tratto di navigazione con Michele c’erano alcuni familiari, solo per qualche giorno di navigazione, e altri 3 provetti marinai: Emanuele Gerosa, Ruggero “Max” Apparunti e il dottor Angelo D’Ugo. Poi, per la regata vera e propria, l’equipaggio diventerà di 8 componenti. Una bella emozione anche per loro, in particolar modo per il vastese Angelo D’Ugo, che nell’ultimo anno ha preparato la barca insieme a Michele Cassano, e salutato in porto da tanti amici.
La navigazione non sarà semplice. “Quando saremo in 4 faremo turni serrati, 2 per volta. In questa stagione il vento che si trova è l’Aliseo, che soffia sui 30 nodi. In ogni caso si tratta sempre dell’Oceano, quindi bisogna avere la massima attenzione. Per questo la barca è attrezzata con ogni dispositivo di sicurezza”. La regata Arc durerà fino al 20 dicembre. Poi, dopo un periodo di sosta, partirà il viaggio di ritorno. “Faremo la tratta dai Caraibi, passando per le Bermuda, le Azzorre e arrivo in Portogallo. Da lì saremo quasi a casa”. Rientro previsto a Vasto per la prossima estate, dopo circa 12mila miglia di navigazione.
Alla partenza erano tanti i soci del Circolo Nautico, con il presidente Livio Tosone in testa, a salutare al grido di “Buon Vento” My Way 60 e il suo skipper sognatore. Del resto un navigatore oceanico non si trova tutti giorni. Da qui, prima di Cassano, solo l’indimenticato dottor Corradino Bonincontro era partito facendo rotta verso l’Oceano.
Foto – My Way 60
La barca vastese alla regata oceanica