L’approvazione del disegno di legge di riforma costituzionale al Senato è solo la prima tappa di un percorso ancora lungo, questa è solo la prima delle 4 letture parlamentari a cui il Ddl Renzi-Boschi dovrà essere sottoposto. Poi si procederà al referendum confermativo.
Se la riforma andasse in porto, insieme alla nuova legge elettorale, ci troveremmo di fronte il più importante ridisegno dell’assetto istituzionale dalla nascita della Repubblica.
Le polemiche spesso pretestuose, le accuse di autoritarismo e la pratica dell’ostruzionismo parlamentare, non hanno permesso di valutare con serenità la portata delle innovazioni introdotte, ma confuso l’opinione pubblica.
In realtà l’assemblea di palazzo Madama è stata capace di decidere e riuscire dove altri fallirono, come ad esempio Bozzi, Iotti e D’Alema.
I “tacchini hanno votato per il Natale”, infatti il Senato abolisce il bicameralismo indifferenziato, fa nascere la seconda camera di rappresentanza territoriale (come dappertutto, Inghilterra a parte), rafforza il governo in Parlamento, limita i decreti-legge, abolisce province e Cnel, riforma i rapporti Stato-Regioni, ridefinisce gli istituti di democrazia diretta come referendum e iniziativa popolare legislativa.
Nel merito il testo è buono anche se sarebbero utili alcuni correttivi: il nuovo Senato sarà una camera territoriale quindi non è necessario che tratti le questioni “eticamente sensibili”, l’elezione del capo dello stato deve essere rimodulata alla luce del nuovo sistema elettorale, infine per quanto riguarda i referendum, bisogna ampliare la facoltà di autentica delle firme a più categorie tra i quali i parlamentari.
La mancata crescita e le mancate riforme di questi anni sono il prodotto di un mercato politico inefficiente, sicuramente la riforma del Senato “non è roba che si mangia” e da sola non fa miracoli, ma uno Stato funzionante e una politica che decide, sono le precondizioni per intervenire in modo efficace e tempestivo sull’emergenze del paese, come quelle economico-sociali dalle quali dipende il nostro futuro.