“Diciamo bugie quando abbiamo paura… paura di ciò che non conosciamo, paura di ciò che gli altri penseranno, paura di quello che potrebbero scoprire di noi. Ma ogni volta che diciamo una bugia, la cosa che temiamo diventa più forte”.
(Tad Williams)
A tutti è capitato nella vita di dire delle piccole o grandi bugie, per esempio per sfuggire ad un’interrogazione a scuola, per ottenere qualcosa, per evitare una discussione, per non volersi assumere la responsabilità di un errore ecc… Ci sono però persone che sono spinti alla menzogna da un impulso irrefrenabile, che hanno fatto della menzogna una brutta abitudine di vita, che dicono bugie in maniera eccessiva e spesso senza nessuna apparente utilità pratica. È il caso dei “bugiardi patologici” e dei “bugiardi compulsivi”, vediamo allora prima di tutto di comprendere la differenza…
Il bugiardo patologico mente per ottenere un vantaggio senza curarsi delle conseguenze. La menzogna diventa un meccanismo per adattarsi alla realtà che si sviluppa dall’età infantile e che spesso si associa ad altre problematiche psicologiche. Il bugiardo patologico è una persona centrata su se stessa, manipolativa, intollerante alle critiche, che non prova nessun rimorso ed è poco empatica rispetto alle altre persone.
Il bugiardo compulsivo non mente invece per raggiungere un fine specifico, mente per abitudine e perché mentire lo fa stare meglio che dire la verità. Anche questo meccanismo si sviluppa dall’infanzia ma per queste persone la bugia è una risposta automatica, compulsiva appunto, e mentono su qualsiasi cosa. Dire la verità per queste persone genera disagio e sofferenza, così utilizzano le bugie per semplificarsi la vita, per non affrontare situazioni spiacevoli o per non sottoporsi al giudizio degli altri.
Al di là della classificazione, chi è a contatto con una persona che tende alla menzogna vive dei profondi disagi dovuti alla mancanza di fiducia ed alle continue delusioni. Chi interagisce con un bugiardo patologico non deve tollerare le sue bugie e deve cercare di fargli riconoscere il suo disagio psicologico e se necessario convincerlo a chiedere aiuto ad un professionista.
La persona che mente abitualmente ha interiorizzato da così tanto tempo il meccanismo della menzogna che spesso non riesce più a distinguere la realtà dalla fantasia e difficilmente percepisce il suo modo di agire come patologico. Per poter aiutare i bugiardi il primo passo è l’autoconsapevolezza, occorre che si rendano conto di avere un problema e che questo loro comportamento causa dolore a se stessi e agli altri.
Bisogna far sì che il bugiardo per non essere più tale riesca ad avere più fiducia in se stesso e nella vita senza aver bisogno di colmarla con le menzogne.
Può essere però un comportamento molto difficile da estirpare se nasconde un sottostante disturbo psicologico e allora è necessario intraprendere una terapia per identificare il disagio della persona e i motivi che conducono alla costante menzogna, per creare quelle condizioni che permettano di imparare a raccontare serenamente la verità.