La nostra vita ci mette di fronte a frequenti stati di tensione, di ansia, che con l’andare del tempo si possono cronicizzare, con tutti i disturbi fisici e psichici che ciò comporta. Spesso, per esempio, è proprio lo stress che giorno dopo giorno scompensa i nostri organi interni (stomaco, cuore, polmoni, ecc..). Il Training Autogeno può essere utile nel controllo dell’ansia, dello stress e di molti disturbi che hanno carattere psicosomatico. Vediamo come.
Il Training Autogeno (TA), è un metodo di distensione psicofisica fondato scientificamente, che è stato creato e sviluppato dallo psichiatra J. H. Schultz sin dal 1920.
Il Training (Allenamento) Autogeno (Che si genera da Sé) è costituito da sei esercizi di concentrazione di base, due fondamentali e quattro complementari, durante i quali l’individuo impara a ripetersi mentalmente determinate formule mirate alla distensione di specifiche zone corporee, allo scopo di ottenere un generale stato di rilassamento sia a livello fisico che psichico.
I sei esercizi di base del Training Autogeno sono:
1. L’ESERCIZIO DELLA PESANTEZZA che consente di ottenere uno stato generale di rilassamento muscolare. Esso pertanto risulta utile per affrontare problematiche del dolore, tensioni muscolari che derivano da tensioni emotive, disturbi da stress e insonnia.
2. L’ESERCIZIO DEL CALORE che serve per alleviare i problemi circolatori, in tutti i casi in cui ci sia un problema di ridotto afflusso del sangue alle estremità. Aiuta a riscaldare i muscoli e ad aumentare lo stato di rilassamento prodotto dall’esercizio della pesantezza.
3. L’ESERCIZIO DEL CUORE che regolarizza l’attività cardiaca che essendo molto influenzata da fattori psichici ed emotivi consente di mettersi in contatto con il proprio ritmo interiore di vita e con le proprie emozioni.
4. L’ESERCIZIO DEL RESPIRO che produce una migliore ossigenazione del sangue e degli organi, permette di controllare il ritmo respiratorio e lasciare che la funzione respiratoria non venga influenzata da aspetti psicologici, come l’ansia, che tendono a modificarla alterandola.
5. L’ESERCIZIO DEL PLESSO SOLARE che è un esercizio che coinvolge molti organi interni quali intestino, fegato, pancreas, milza, rene e surrene, che convogliano tutti verso lo stesso ganglio nervoso, situato al di sotto del diaframma, che media il loro funzionamento. Questo esercizio consente sia di favorire un miglior funzionamento di questi organi vitali, che ridurre le tensioni di natura psicologica che spesso sono alla base di gastriti e problemi digestivi.
6. L’ESERCIZIO DELLA FRONTE FRESCA che produce una leggera vasocostrizione nella regione encefalica che può essere molto utile per ridurre il mal di testa soprattutto se legato ad un sovraccarico fisico o mentale.
I sei esercizi sono eseguiti sempre nello stesso ordine, in un corso di TA in ogni lezione è introdotto un nuovo esercizio, in modo che dopo sei lezioni la persona è in grado di eseguire la sequenza completa del training. La caratteristica positiva del TA è che una volta imparato da un professionista qualificato, meglio se psicologo, si può svolgere in completa autonomia, da cui l’aggettivo “Autogeno”.
Il preciso e costante allenamento a tali esercizi porta con il tempo a modificazioni gradatamente sempre più valide, precise e consistenti. La capacità di concentrarsi sta alla base della corretta esecuzione del TA, ma fortunatamente essa si sviluppa e migliora con la pratica.
Le applicazioni pratiche del TA riguardano due aree: l’area psicosomatica e il miglioramento delle prestazioni.
Per quanto riguarda la prima area, quella psicosomatica, con il TA si può ottenere tutto ciò che è raggiungibile tramite la distensione. L’effetto positivo del TA è basato sul fatto che l’emotività e certe funzioni organiche sono strettamente integrate, esse rappresentano la globalità psicofisica, nel senso che mente e corpo non sono componenti autonome e indipendenti, ma sono strettamente correlate, in un rapporto di influenza reciproca e costante. Proprio come gli stati emotivi producono tensioni nella muscolatura scheletrica, viscerale e vascolare, così anche la distensione dei vari muscoli, la regolazione delle attività cardiaca, respiratoria e digestiva provocano un’induzione di calma, ossia di “smorzamento delle risonanze affettive ed emotive”.
Quindi con il TA si può ottenere:
- Induzione di calma
- Distensione psicofisica
- Riposo
- Riduzione dell’ansia, della rabbia e dei disturbi collegati
- Eliminazione dei disturbi da somatizzazione
- Riduzione ed eliminazione del dolore
- Autoregolazione delle funzioni corporee normalmente involontarie
La seconda area di applicazione del TA riguarda invece lo sviluppo e il miglioramento delle prestazioni, ad esempio:
- Prestazioni sportive
- Prestazioni nel lavoro
- Prestazioni artistiche
- Aumento della capacità di concentrazione
- Aumento dell’autodeterminazione e della motivazione
- Aumento della creatività
Nello sport in particolare, quale che sia la base della preparazione di un atleta, una pratica assidua del TA non può che costituirne un’importante integrazione. Esistono prove scientifiche del fatto che esercitarsi in modo sistematico e rigoroso in attività di concentrazione, visualizzazione e training mentale innalza di parecchio il livello delle prestazioni di un atleta.
A questo punto è bene fare un’importante puntualizzazione conclusiva.
Nonostante gli innumerevoli benefici, sia a livello fisico che psicologico, che si possono senza dubbio ottenere con la pratica costante del TA, tuttavia ciò non significa che questa tecnica, così come tutte le altre tecniche di rilassamento esistenti, possa eliminare tutti i vissuti negativi e le difficoltà della vita quotidiana. Sicuramente il TA permette di affrontare meglio tali elementi disturbanti, di correggerli, ma qualora si renda necessario è utile integrare questa tecnica con altri interventi di tipo più propriamente psicologico, ricordando che “Dobbiamo studiare come funziona il corpo partendo dalla mente, senza dimenticare il passaggio inverso: capire come funziona la mente partendo dal corpo”.