Un dolorino costante e fastidioso, oppure improvviso e così forte da impedire ogni movimento: di mal di schiena ce ne sono tanti. E le cause di questo problema sono ancora di più.
La postura, il modo in cui si sta in piedi, seduti, o in cui ci si muove, è la prima cosa a cui si pensa.
La lombalgia è il termine più corretto per indicare il mal di schiena un disturbo tanto comune quanto fastidioso che riconosce numerosissime ed eterogenee cause d’origine. Il mal di schiena è una sofferenza che colpisce soggetti di ogni razza, età e rango sociale. Il dolore percepito può essere acuto o cronico, intermittente o continuo, invalidante o sopportabile, e può accentuarsi od attenuarsi eseguendo determinati movimenti. Sono dunque molteplici le sfumature che assume il mal di schiena: il dolore avvertito cambia da soggetto a soggetto in base alla causa che l’ha scatenato.
Spesso è davvero la responsabile del disturbo. Ma il mal di schiena può anche essere la conseguenza di un trauma, ciò che resta dopo un incidente oppure una brutta caduta. La condizione generale della zona lombare o dorsale può essere influenzata anche da quella di vari organi interni, oltre che dallo stato degli occhi (stanchezza oculare, disturbi visivi) e dei denti (malocclusione, chiusura scorretta delle arcate, oppure problemi come infiammazioni e granulomi).
È collegata agli organi della zona inferiore dell’addome: organi pelvici e riproduttivi per le donne, prostata per gli uomini; per entrambi con l’intestino, che dal punto di vista neurologico è in relazione con la zona lombosacrale della colonna vertebrale.
A volte la questione potrebbe essere più complessa di quanto si pensi.
L’obiettivo fondamentale del trattamento osteopatico kinesiologico è di restituire all’organismo il ritmo e la mobilità, che garantiscono il buon funzionamento degli organi e degli apparati. Spesso sono sufficienti manipolazioni molto delicate, ma a volte, soprattutto in caso di blocchi articolari, possono essere utilizzate manovre più energiche, che liberano in fretta l’articolazione, tanto che si percepisce uno “scroc” sonoro (di solito più impressionante che altro, dato che non provoca dolore). La scelta del tipo di manipolazioni e del numero di sedute dipendono dalla formazione specifica dell’osteopata e dal tipo di disturbo da trattare, ma soprattutto dalla risposta della persona al trattamento. In linea di massima, un disturbo acuto, per esempio un dolore provocato da un trauma, richiede da due a quattro sedute (ma se il trauma è serio o molto esteso, per esempio dopo un incidente stradale, bisogna aspettare almeno due settimane prima di intervenire).
Un problema cronico, che dura da tempo, come il mal di schiena costante di chi sta a lungo in piedi, dopo un trattamento di tre-cinque sedute ravvicinate (una alla settimana),. Spesso dà risultati che devono essere mantenuti con incorni più distanziati (una volta al mese).
I principi: Il corpo è l’unità; la persona è un’unità di corpo, mente e spirito; Struttura e funzione sono reciprocamente correlate;
Il corpo ha le capacità di auto-regolarsi, di auto-guarire e di mantenere la salute;
La logica del trattamento è basata sulla comprensione dei principi fondamentali di unità del corpo, auto-regolazione e interrelazione tra struttura e funzione.
I disturbi più trattati sono i dolori di postura dovuti alla sedentarietà, al lavoro d’ufficio (tunnel carpale), alla guida prolungata; i dolori muscolari e articolari, come quelli a schiena e cervicale, le sciatalgie, le tendiniti e le contratture, le scoliosi. L’osteopatia interviene anche sui problemi della vista, quelli digestivi, nervosi, respiratori, della circolazione, ginecologici (come dolori mestruali), quelli legati alla gravidanza e al parto, i disturbi di neonati e bambini, e problemi dell’invecchiamento. Può agire anche su mal di testa, stress, disturbi psicosomatici, asma, sinusite, rinofaringite, otite e tutti i problemi che traggono giovamento da una rilascio delle tensioni muscolari e nervosa, purché non abbiano cause esterne come virus e infezioni. praticare regolarmente attività fisica (esercizi di tonificazione, di allungamento associati ad una moderata attività aerobica)mantenere il peso corporeo nella norma concedersi delle pause rilassanti, evitando per quanto possibile lo stress in caso di mal di schiena evitare un riposo eccessivo, cercando di compiere movimenti consoni all’entità del trauma.
Mario Alinovi
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