Chilometri e chilometri di coste, piatti tipici da dieta mediterranea dichiarata patrimonio dell’umanità nel 2011, città d’arte piene di storia e cultura; tutto questo attira ogni anno milioni di turisti nel nostro meraviglioso Paese. Quest’anno il turismo straniero è addirittura aumentato dell’1,8%, tanto che Confartigianato colloca l’Italia al primo posto per le presenze straniere. Il 49% dei turisti viene dai paesi esteri mentre i nostri connazionali preferiscono mete straniere. Un peccato, considerato che a volte, abbiamo posticini stupendi da conoscere e visitare a due passi da casa e li ignoriamo come se non fossero degni della nostra attenzione.
Dire di andare a trascorrere una settimana a Londra, Parigi, New York o Amsterdam è molto più chic invece di andare a fare una gita fuori porta di un giorno per visitare un piccolo borgo antico o un sito archeologico da poco ritrovato vicino casa. Il problema potrebbe anche essere che si da troppa poca importanza ai piccoli e numerosi “pezzi” d’Italia pieni di storia che ci circondano. Un esempio, Casalbordino Lido per rimanere nel nostro territorio. Quanti di voi sanno che dove fino a poco tempo fa c’era la pinetina, poi andata distrutta in un incendio di qualche anno fa secoli addietro sorgeva un agglomerato urbano romano? Non molti perché se n’è parlato troppo poco. Persino la storia di Vasto è conosciuta da poche persone, nonostante sia interessantissima e risalga ai tempi di Enea e della guerra troiana.
Questo dovrebbe porre l’attenzione sulla possibilità di potenziare maggiormente le ricchezze che i nostri posti ci offrono, perché è necessario cominciare a renderci conto che non facciamo abbastanza per sfruttarle al massimo. Investiamo nelle tradizioni, nella storia e nella cultura locale! Non diamo per scontate le piccole cose, è da quelle che nascono le grandi. In questo modo si possono creare posti di lavoro per tutti quei giovani che hanno studiato e che vogliono rimanere nel loro Paese. Facciamo in modo che siano gli altri a venire nel nostro, attiriamo i turisti con la qualità anche nel campo dell’accoglienza.
Imparare le lingue straniere serve anche a relazionarsi, a trasmettere tradizioni, non solo a capire il linguaggio dei social. Impariamo a pronunciare correttamente “I like”, così i turisti saranno in grado di dire “mi piace l’Italia” senza se e senza ma. Dimostriamo a tutti che siamo i primi a vergognarci dei monumenti lasciati all’abbandono o dei parchi andati in malora. Impegniamoci a fare meglio affinché gli stranieri riescano a cogliere anche la più piccola sfaccettatura del nostro ricchissimo territorio. Abbiamo la fortuna di avere un paese così bello e variegato come il nostro, non mandiamolo nel degrado a causa dell’indifferenza.
Si tratta del nostro Paese, del nostro futuro.