“Ogni volta che nasce un bambino, nasce una mamma”. – Proverbio indiano
Far crescere una famiglia è una delle cose più naturali del mondo, si sa. Purtroppo non lo è sempre per i figli primogeniti, specialmente se hanno tra due e sette anni. Nello stesso istante che scoprite di aspettare il secondo figlio, il pensiero corre al primo e a come comunicare la ‘bella’ notizia. Venite presi da mille dubbi e possibilità e spesso senza volerlo si cade in errori grossolani.
La nascita del secondo bambino rappresenta la forma di gelosia più comune che possa manifestarsi in una famiglia. Essa è inevitabile, non si può pensare di poterla prevenire del tutto. Mi è caro un pensiero di Penelope Leach, che in un suo libro sull’argomento, scrive: “Immaginate che vostro marito un giorno venga a casa proponendovi di accettare un’altra moglie proprio come voi, immaginatelo ora mentre usa quello stesso tipo di frasi che solitamente si usano per dire ad un bambino che sta arrivando un fratellino: la nostra famiglia diventerà più grande e potremmo aiutarci l’un l’altro….-”.
Vi sorprende ancora che il bambino sia geloso? Credo di no. Ecco, la questione è naturale, ma non sempre semplice. Diventerà semplice se saremo capaci di insegnare l’attesa come dono. Il bambino primogenito dovrà poter sentire , attraverso il vostro sostegno, nei nove mesi di gravidanza che anche lui HA il suo ruolo che seppure non è identico a quello della mamma e del papà , ha lo stesso filo conduttore: tutti stanno aspettando il fratellino o la sorellina con trepidazione, anche se ognuno aspetta con un ruolo diverso. Sarà compito dei genitori insegnare il gioco dei ruoli . Cosa fa la mamma? Cosa fa il papà? E anche cosa fa un fratello….. In fondo il bambino ‘più grande non lo sa. Così come noi non sapevamo cosa fare quando siamo diventati genitori la prima volta.
Dare un senso all’avvenimento attraverso il gioco è un grande regalo che si può fare ai primogeniti. Vi posso proporre proprio un gioco che ho intitolato “l’allenamento”. Come si fa? Si svolge dal momento in cui avete comunicato al piccolo che avrà un fratellino. Nei nove mesi, infatti, ogni componente della famiglia può ‘allenarsi’ a migliorare il proprio ruolo.
I primi a giocare devono essere i genitori con l’aiuto del bambino. Si tratta di chiedere al bambino di aiutarvi a ripassare i vostri compiti. Come si deve comportare un papà, come una mamma?….so già che state sorridendo, ma vi assicuro che le cose fatte insieme hanno un surplus di valenza che nemmeno immaginate. E poi……Chi meglio di vostro figlio vi potrà rispondere a delle domande sulla vostra capacità genitoriale? Vi stupirete di quanta critica riceverete: “mamma tu non dovresti sempre dire tre volte al nuovo bambino che è ora di mangiare, o di mettersi il pigiama, o che è ora di andare a scuola!” o “Papà, certe volte quando il nuovo bambino vorrà stare in braccio lo devi prendere, perché magari non ha sempre voglia di giocare”. E così via. Vedrete che saranno tantissimi gli spunti di riflessione che riceverete.
E ora la parte più complicata, come alleniamo il futuro fratello maggiore? Potrete insieme predisporre lo spazio ‘cameretta’ facendo dipingere al bambino le pareti insieme a voi, ma cogliendo l’occasione dell’allestimento spazio per spiegare che sicuramente i primi giorni sarà necessario farlo dormire nella camera dei genitori, perché non sa ancora piangere con un volume alto e soprattutto non sa parlare. Come fu con lui. Servitevi di un bambolotto per insegnarli la nuova presenza, quindi portarlo con voi nelle uscite e anche fargli vedere come va preso in braccio, come cambia tutta la gestione logistica della famiglia .
Fargli capire che i primi tempi non sarà molto divertente avere un fratellino perché non farà altro che mangiare, dormire e piangere e che bisognerà aver pazienza perché diventi compagno di giochi. Per dare dimostrazione di questo possiamo piantare un semino e insegnare l’attesa della crescita. Così come potrete creare un cartellone da appendere in cameretta o in cucina con la linea temporale della vita del bambino da quando era in pancia fino ad oggi: sapete i bambini fino a 6 anni hanno ancora un pensiero oggettivo e raccontare che anche loro erano in pancia e che non sono nati grandi, non basta.
Un altro aspetto in cui bisogna preparalo è che il bambino piccolo nascerà in ospedale e che il papà e lui dovranno restare a casa. Questo è un compito delicato se non siete soliti assentarvi da casa per più notti di seguito. Allora bisognerà fare delle ‘prove’ con il papà e con chi si occuperà del bambino in quei giorni come ad esempio i nonni o gli zii. Non sentitevi ridicoli a drammatizzare la scenetta. Non dimenticate di preparare il fiocco da appendere alla porta d’ingresso insieme al bambino e attaccarlo al momento opportuno sarà un compito che riguarderà lui e il papà. Insomma il gioco dell’allenamento potrà divertirvi e allo stesso tempo alleviare ansie e pensieri a grandi e piccini.
Mi direte “ok, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare!” Vi rispondo che è sicuramente così, ma che se abbiamo la barca è più facile attraversarlo che a nuoto. Giusto? Vi aggiungo alcuni consigli che già conosciamo quasi tutti , ma utilissimi, quando poi il bambino nasce e dalla teoria si passa alla prassi.
Arriva il momento : il fratellino/sorellina è nato/a!
Spiegate chiaramente a vostro figlio che andrete all’ospedale per avere il bambino, che (il papà, i nonni,…) si occuperanno di lui, proprio come nel gioco dell’allenamento, che lui starà bene e che starete bene anche voi, che potrà venire all’ospedale a trovarvi e che tornerete a casa dopo qualche giorno. Se possibile, salutate il bambino prima di andare all’ospedale, ma se sta dormendo e non c’è la necessità di svegliarlo, lasciatelo dormire. In questo caso, lasciategli un biglietto che possa essergli letto quando si sveglierà, spiegando dove siete e quando potrà venirvi a trovare. E’ molto importante per il bambino, specie se ancora piccolo, venire all’ospedale, in modo tale da avere un’immagine del posto in cui siete, anche se poi non vuole più andarsene o se si stufa dopo un quarto d’ora. Un modo per evitare strazianti saluti potrebbe essere quello di preparargli delle piccole sorprese o dei bigliettini, da aprire mentre torna a casa in macchina.
All’ospedale, non costringetelo subito a vedere il fratellino, lasciate che prima si senta a suo agio e abbia il tempo di dirvi come sta e che cosa gli è successo mentre non c’eravate. E’ molto più semplice per il bambino capire che vi è mancato molto se lo salutate a braccia aperte, piuttosto che mentre coccolate un altro bambino. Al neonato arrivano generalmente molti regali, mentre ci si ricorda raramente del bambino più grande. Avere nel lettino un regalo da dargli, che possa simbolicamente essere da parte del neonato, favorirà l’instaurarsi di un rapporto positivo tra i due bambini.
Cercate di fare in modo che non si verifichino situazioni in cui il papà, i nonni e altri colmano di attenzioni il bambino piccolo mettendo da parte l’altro. E’ meglio che amici e parenti vengano a festeggiare e coccolare il neonato in momenti in cui il bambino più grande è fuori con il papà o con la baby-sitter. Rispondete in maniera chiara ed onesta alle domande del vostro bambino, evitando di riempire di inutili dettagli le cose che gli dite. Coinvolgete il bambino ad occuparsi del fratellino solo se mostra interesse a farlo. Farlo stare su una montagna di cuscini e permettergli solo dopo di poter tenere in braccio il fratellino, gli farà perdere la voglia dopo pochi minuti. Per evitare che il bambino voglia prendere in braccio il fratellino da solo, quando non c’è nessuno nella stanza, è bene consentirgli di tenere liberamente il piccolo in presenza di qualcuno, evitando di dirgli “Non toccare il piccolo”.
Prima di sedervi a dare da mangiare al neonato, assicuratevi che vostro figlio più grande sia impegnato in qualche attività, tenete vicino a voi qualcosa da mangiare e da bere in caso ne avesse bisogno. Aspettare che la mamma si sia seduta, pronta ad occuparsi del piccolo, per poi dire di aver fame o sete, è uno dei tipici comportamenti di cui il bambino si serve per attirare l’attenzione. Impegnatevi il più possibile perché il bambino senta di piacere al suo fratellino. Per esempio, se il piccolo sorride mentre il bambino è lì vicino, dite “Guarda Andrea che sorrisone ti sta facendo Anna!”. Sarà molto più facile per il bambino affezionarsi al suo fratellino, perché in questo modo sentirà di essere ricambiato.
Cercate di continuare a fare le stesse cose che facevate con lui prima dell’arrivo del secondo bambino. Quando non vi è possibile, non date sempre una giustificazione del perché non lo fate, questo potrebbe, infatti, favorire il risentimento del bambino. Ricordate che potete occuparvi di entrambi i bambini contemporaneamente, per esempio, dando da mangiare al piccolo e parlando con l’altro. Oppure, dategli da mangiare in giardino mentre il più grande sta giocando, o in bagno mentre si lava, così facendo gli farete capire che siete sempre con lui e che siete interessate a lui e a quello che fa.
Il papà può avere un ruolo fondamentale nel far sentire il bambino importante ed amato, concedendogli privilegi speciali come, per esempio, un giro in macchina o in centro, o permettendogli di andare a letto un po’ più tardi del solito. Non ditegli che ora è diventato grande, potrebbe pensare che, se fosse più piccolo e bisognoso di attenzioni sarebbe meglio.
Non stupitevi se il bambino ha alcuni comportamenti tipici di quando era più piccolo, come ricominciare a succhiarsi il pollice, volere il biberon, parlare come un bimbo più piccolo o volersi mettere il pannolino. Tutto questo è, infatti, normale, permettetegli di farlo senza dirgli che è ora che diventi grande. Tenerlo in braccio come un bimbo piccolo o cullarlo, sono comportamenti che lo rassicurano molto, inoltre, sapere che qualche volta gli è concesso “essere un bambino piccolo” favorirà il processo di crescita.
E’ positivo parlare con il bambino delle emozioni che prova, mostrando di capire sia le sue emozioni positive, sia quelle negative. Dirgli frasi del tipo: “Sì, capisco che è fastidioso dover aspettare”, o “Sei arrabbiato perché la mamma dedica molto tempo al tuo fratellino”, sono espressioni che gli fanno sentire di essere compreso da voi. Quando se ne renderà conto, smetterà di mettere in atto comportamenti finalizzati ad esprimere le sue emozioni negative, come possono essere rovesciare lo zucchero sul tappeto o l’acqua sul pavimento proprio mentre vi state occupando del neonato. Se da un lato è importante che voi riconosciate le sue emozioni, dall’altro potrebbe esserci la necessità che lui impari che non dovrà far male al fratellino. Ditegli chiaramente che, come mamma, il vostro compito è quello di proteggere i vostri bambini da chiunque voglia far loro male.
Ci vorranno alcune settimane perché il bambino si abitui alla presenza del fratellino. Anche nel caso in cui questo richieda il 70% del vostro tempo, ne varrà la pena, perché in questo modo la gelosia sarà attenuata e favorirete lo sviluppo di una relazione positiva tra i bambini. Continuando la metafora della palestra aggiungo solo che la famiglia è e resterà prima palestra dove i figli possono imparare a gestire le loro emozioni, sviluppando le loro abilità affettive che caratterizzeranno tutti i loro rapporti sociali.
Prepariamo il fiocco rosa o azzurro
Come dicevo sopra rendere partecipe un bambino del nuovo evento deve connotarsi soprattutto da tante attività pratiche da fare insieme. Costruiamo il fiocco per la porta d’ingresso tutti insieme e poi il papà insieme al bambino lo appenderanno nei giorni di ospedalizzazione della mamma.
Materiale
Un cerchio di sughero alto cm 2 e con diametro di 30 cm circa
Panno lenci rosa o azzurro
Panno lenci bluette o fucsia
2 metri di nastro di raso rosa o azzurro
Tempera bluette o fucsia
Penna – Colla glitter del colore che preferite
Colla vinilica
forbici
Come si fa (ogni attività della sequenza dovrà essere eseguita insieme ai bambini, quindi anche se non sarà perfetto, sarà meraviglioso)
Dal panno lenci chiaro (rosa o azzurro ) ritagliamo una macchina o una bambola (o un altro soggetto maschile o femminile)
Dal panno lenci scuro (fucsia o bluette) ritagliamo lo stesso soggetto realizzato con il panno più chiaro solo con i bordi più piccoli di 2 cm, per dare risalto al soggetto e incolliamolo sopra a quello chiaro
Fissate la macchinina o la bambola con colla sul cerchio di sughero
Realizziamo con il nastro di raso un fiocco che attacchiamo in alto a destra del cerchio
Facciamo intingere la manina di nostro figlio nella tempera e facciamogli lasciare un timbro in basso a sinistra nel cerchioScriviamo con il glitter nel soggetto :
E’ nato il mio fratellino e si chiama
Oppure
E’ natala mia sorellina e si chiama
Foriamo il cerchio e facciamoci passare la restante parte di nastro di rasa che annoderemo per appenderlo