Tra i disservizi più frequenti che riguardano i voli si distingue tra negato imbarco, cancellazione del volo e ritardo prolungato.
1. Negato imbarco
Spesso le compagnie aeree accettano più prenotazioni del numero dei posti disponibili, per cautelarsi nei confronti di coloro che non si presentano all’imbarco: è il cosiddetto overbooking.
Se il passeggero rinuncia volontariamente all’imbarco, ha diritto alla “riprotezione” su volo alternativo o al rimborso del biglietto non usato, oltre a benefici da concordare con la compagnia.
Se il passeggero non rinuncia volontariamente all’imbarco, ha diritto alla “riprotezione” su volo alternativo o al rimborso del biglietto non usato. In entrambi i casi, è dovuta anche l’assistenza (pasti e bevande in caso di attesa, sistemazione in albergo e trasporto se necessario, due chiamate telefoniche o invio di fax o posta elettronica) e la compensazione pecuniaria, che può variare in base alla tratta tra 250 euro e 600 euro.
2. Cancellazione del volo
In caso di cancellazione, senza preavviso, non causata da circostanze eccezionali (condizioni meteorologiche incompatibili, scioperi o improvvise carenze riguardo la sicurezza del volo), il passeggero ha diritto alla “riprotezione” su volo alternativo o al rimborso del biglietto non usato. In entrambi i casi, è dovuta anche l’assistenza e la compensazione pecuniaria.
3. Ritardo prolungato del volo
Più aumentano le ore di ritardo del volo, più il passeggero acquisisce diritti, dall’obbligo di assistenza fino alla possibilità di chiedere il rimborso del biglietto non usato (se il ritardo in partenza è superiore a 5 ore).
Se il passeggero, a causa del ritardo, subisce danni diretti, può chiedere alla compagnia anche il risarcimento.