“Lo avevamo scritto a chiare lettere nel comunicato stampa di sabato 13 luglio che sarebbe stato un evento insostenibile e inaccettabile da un punto di vista ecologico ed ambientale”. Alll’indomani della Notte dei desideri e del lancio di centinaia di lanterne volanti, le associazioni Gruppo Fratino, Arci e Guardie ecologiche ambientali tornano all’attacco.
“Questa mattina – scrivono in un comunicato congiunto – è bastato fare un giro sulla spiaggia di Vasto Marina, nonché sulle dune della zona SIC (Sito di Interesse Comunitario), luogo in cui, come tutti sanno, si riproducono varie specie animali il cui più rappresentativo è il fratino, nonché specie vegetali di notevole importanza naturale, ma anche all’interno della pineta e lungo le vegetazione che costeggia la pista ciclabile, per trovare decine e decine di resti di lanterne lanciate in aria ieri sera, con le loro strutture in alluminio e bambu.
Molte di queste lanterne, com’è facile immaginare, sono finite in acqua. I loro residui, possono ferire o uccidere, anche attraverso l’ingestione, animali marini. Tra questi le tartarughe marine, Caretta caretta, che spesso vengono rinvenute spiaggiate senza vita lungo la costa vastese. Non solo gli animali sono a rischio, poiché, insabbiandosi, slegandosi dal supporto o spezzandosi, gli acuminati fili di alluminio possono intralciare e ferire anche i bagnanti. Si allegano foto di alcune lanterne rinvenute sulla battigia, abbandonate senza che nessuno si preoccupasse di rimuoverle. Risulta documentazione di come tali eventi possano portare a morte anche l’avifauna.
Ieri sera il vento inizialmente tirava verso il mare, mentre poi tirava verso l’entroterra. Dunque, non ci meravigliamo di trovare resti di lanterne anche sulle colline, e non si meraviglino nemmeno gli agricoltori se nei loro orti e frutteti, o nei loro agrumeti, troveranno le lanterne bruciate e l’alluminio delle loro strutture.
Ciò che ci preme sottolineare, è la totale distanza dell’amministrazione comunale rispetto alla questione tanto della tutela ambientale, quanto dell’educazione alla stessa. Com’è possibile – chiedono Gruppo Fratino, Arci e Guardie rcologiche – organizzare o patrocinare un evento del genere il quale, com’è ovvio, è di notevole impatto ambientale posto che tutti i resti delle lanterne, inevitabilmente, finiscono per essere dispersi e abbandonati, andando ad inquinare ambienti marini e terrestri? Com’è possibile, per il Comune, promuovere un’educazione alla gestione consapevole dei rifiuti, se poi promuovono eventi di tal genere? Com’è possibile, per il Comune, combattere contro la piaga dell’abbandono dei rifiuti se se ne rende egli stesso corresponsabile?”.
“Avevamo posto alcune domande all’amministrazione comunale attraverso il comunicato di sabato scorso, 13 luglio, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta.
Però, ciò che ad oggi sappiamo con certezza, è che i luoghi frequentati dai vastesi e dai turisti, la zona Sic, la pineta, la vegetazione lungo la pista ciclabile, il mare e le colline vastesi, nonché le specie animali e vegetali in quei luoghi presenti, sono stati invasi dai resti delle lanterne atterrate e abbandonate, con notevoli ricadute da un punto di vista ambientale ed ecologico, oltre al rischio, fortunatamente non verificatosi, di causare incendi.
Chiediamo pertanto al Comune di non consentire piu l’organizzazione di questi eventi, tantomeno di patrocinarli, visto che parrebbero prefigurare, al di là di tutte le considerazioni esposte, anche un reato ambientale per le conseguenze descritte”.